Bepi Castellaneta
da Bari
Non si muoveva, era rigida come una bambola di legno, il volto livido che spuntava a malapena da quella coperta di lana diventata ormai un fagotto zuppo dacqua: lei, una bambina di appena un mese, è stata strappata al gelo e alla morte dai carabinieri, che lhanno soccorsa e hanno arrestato la madre, una nomade romena di ventanni che chiedeva lelemosina vicino a un semaforo della periferia di Bari. E non esitava a farlo tenendo la figlia in braccio.
La donna ha ottenuto il beneficio dei domiciliari nellospedale pediatrico Giovanni XXIII, là dove la bimba è stata ricoverata per un principio di assideramento. I medici dicono che la piccola se la caverà: respirava a fatica, era cianotica, ma le sue condizioni sono migliorate rapidamente.
Ieri si sono affacciati nella sua stanza alcuni bambini, anche loro ricoverati nello stesso ospedale: le hanno donato giocattoli, qualche pupazzo e tanti sorrisi.
I carabinieri sono riusciti a salvare la neonata grazie allallarme dato da alcuni automobilisti passati per via Buozzi angolo viale Europa, quartiere Stanic. In tanti hanno notato quella giovane donna con la bambina in braccio, in tanti hanno capito che le condizioni della piccola si stavano facendo disperate sotto quel muro di pioggia. E così si sono rivolti ai carabinieri. I militari sono intervenuti nel giro di pochi minuti. «Sta bene, mia figlia sta bene», ripeteva la donna. Ma gli investigatori si sono subito resi conto della gravità della situazione e non hanno perso tempo. È scattata la corsa in ospedale, la bimba è stata ricoverata. Più tardi i medici lhanno dichiarata fuori pericolo.
La romena, priva di permesso di soggiorno, è stata interrogata: ha detto di essere sposata e di avere altri due figli, ma ha aggiunto che il resto della famiglia non si trova a Bari, mentre lei vive in un campo nomadi in zona San Giorgio. I carabinieri stanno verificando le sue dichiarazioni.
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