Bimba ingoiò pila, «archiviazione per i medici»

Il pubblico ministero Stefano Puppo ha chiesto al gip Ferdinando Baldini l’archiviazione del fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti aperto dopo la morte della piccola Alice Giusto, deceduta a 18 mesi all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova il 6 giugno scorso dopo avere ingerito un minibatteria che le aveva causato una ulcerazione nell’esofago che aveva interessato anche le pareti aortiche. I legali che rappresentano i familiari della bambina, Fabio Fleres e Alessandro Sola, hanno immediatamente manifestato l’intenzione di fare opposizione. La richiesta di archiviazione è basata sulla perizia che il pubblico ministero Puppo aveva chiesto al medico legale Luca Tajana, secondo cui nella cura della piccola all’interno dell’ospedale c’erano stati evidenti ritardi, ma che altresì aveva sottolineato come un tempestivo intervento chirurgico avrebbe avuto comunque esito incerto. Il professor Tajana scrive nella relazione che «è impossibile esprimersi circa la possibilità di sopravvivenza della piccola Giusto anche di fronte ad un approccio diagnostico cronologicamente corretto».
La piccola la mattina del 6 giugno aveva rigurgitato sangue. I genitori l’avevano portata al pronto soccorso del Gaslini. Era vivace, sveglia, pure in grado di mangiare il cibo che erroneamente le era stato somministrato. Alle 9.30 era entrata al pronto soccorso, alle 10 era stata trasferita in Osservazione breve intensiva (Obi). Alice alle 16, quando la gastroscopia non era ancora stata effettuata, era stata vittima di una seconda crisi dalla quale i medici non sono riusciti a salvarla.


Sempre in tema di sanità e giustizia, il pm Sabrina Monteverde ha chiesto la condanna a due anni di reclusione per Pier Francesco Gorrieri, cardiologo pediatra del Gaslini accusato di omicidio colposo per la morte di un neonato di tre mesi, avvenuta nel giugno 2005, affetto da cardiopatia congenita, che aveva sottoposto a cateterismo cardiaco.

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