Bimbo di 9 anni azzannato da un pitbull

Volto sfregiato, spalle e braccia ricoperte di ferite profondissime. Autore di questo massacro, ai danni di un bambino di nove anni, è un pitbull. Un incubo iniziato ieri mattina a Guidonia. Il piccolo accompagna la zia a casa di un’amica, un pianterreno con giardino in via Bevilacqua. Zia e nipotino, ignari della tragedia che si sarebbe consumata di lì a poco, arrivano fuori dal cancello dell’abitazione, suonano il campanello e, dopo aver aperto il cancello, iniziano ad attraversare il vialetto. Un soffio di secondi in cui il cane, senza nessun motivo apparente, assale il bambino, inizia a morderlo, azzannandolo con ferocia. Fino a deturpargli quasi completamente il viso. Il piccolo viene portato immediatamente all’ospedale di Tivoli, dove i medici gli refertano 60 giorni di prognosi, per poi essere trasportato al Bambino Gesù di Roma. Le indagini della squadra anticrimine del commissariato di Tivoli, guidata da Mauro Fabbozzi, sono ancora in fase di accertamento e si attende di far chiarezza sulla dinamica per stabilire quanto accaduto. Ma se il destino del pitbull, che ora si trova in un canile di Palestrina, ancora non si conosce, di sicuro c’è che la sua proprietaria rischia un’accusa per lesioni colpose gravi a danni di un minore. Tuona il Codacons, associazione di tutela dei consumatori e dell’ambiente, che parla di «un’aggressione che si sarebbe potuta evitare se il ministro della Salute avesse accolto le nostre proposte contenute nella recente diffida e che proponiamo da anni». Una diffida che scade tra pochi giorni, il 6 agosto e in cui viene precisato che «l’ordinanza Sirchia, poi Storace e poi Turco si sono rilevate efficaci, dato che da quando sono entrate in vigore si sono ridotte le lesioni gravi a esseri umani per quanto riguarda le razze inserite nell’elenco, ma insufficienti, dato che ci sono stati comunque eventi drammatici o per razze escluse dalle ordinanze come il Dogue De Bordeaux o per cani inclusi, ma per episodi avvenuti all’interno delle mura domestiche nelle quali le ordinanze non intervenivano». Episodi analoghi a quello di Guidonia per cui il Codacons chiede «di prevedere un patentino obbligatorio, ossia un esame psicocomportamentale del cane e una verifica delle competenze del padrone, che deve saper dimostrare di poter tenere e addestrare un cane potenzialmente pericoloso». Tante le aggressioni negli ultimi anni, ricorda l’associazione: il 5 gennaio 2001 un rottweiler azzanna un bimbo di due anni, il 3 luglio dello stesso anno un pitbull attacca un bimbo di 8 anni, nell’hinterland milanese un rottweiler sfigura una bimba di sei anni il primo settembre 2002, il giorno dopo è un bimbo di 8 anni a finire azzannato sotto casa, e il 31 ottobre 2002 tocca a una bimba di tre anni. Il 25 aprile del 2003 due attacchi in un solo giorno, a Muggiano e Cusago, il 14 maggio dello stesso anno a Latina un rottweiler attacca una bimba di quattro anni e sua madre, l’otto settembre a Torino un cane di grossa taglia aggredisce un bambino. Il 29 luglio del 2005 un bimbo di 5 anni è azzannato al volto da uno staffordshire terrier, e un cane della stessa razza, escluso dalle varie ordinanze e per il quale il Codacons ha ripetutamente chiesto fosse inserito tra i cani potenzialmente pericolosi, il 21 dicembre 2005 azzanna a Dalmine cinque persone.

Il 10 febbraio 2006 una bimba di sei anni è azzannata al volto da un rottweiler, l’11 maggio un grosso cane azzanna alla gola una bimba di 12 anni in un giardino pubblico di Firenze; due settimane dopo una donna, a Viterbo, muore per lo spavento provocatole dall’attacco di un cane randagio di grossa taglia.

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