Cronaca locale

Bimbo di 9 anni s'impicca dopo una nota a scuola

Il piccolo si è impiccato ieri con il laccio dei pantaloni della tuta nella sua camera a Truccazzano. Il gesto sarebbe stato mosso da una nota dell’insegnante. La preside: "Forse un gioco finito male". Ma lo zio: "Sempre preso in giro dai compagni"

Bimbo di 9 anni s'impicca dopo una nota a scuola

Milano - Tragedia o un gioco finito male? Non c'è la certezza. Resta la tragedia e il dolore dei genitori: Andrea P., un bambino di soli nove anni, si è impiccato ieri pomeriggio con il laccio dei pantaloni della tuta nella sua cameretta a Truccazzano, nell’hinterland milanese. Con buone probabilità la causa scatenante sarebbe stata una nota che l’insegnante gli aveva fatto per la scarsa attenzione prestata alle lezioni. Ma la preside avanza l'idea: "Solo un gioco finito male". Ma lo zio smentisce: "Era sempre preso in giro dai compagni".

La ricostruzione dei carabinieri Il piccolo Andrea, che frequentava la scuola elementare Fratelli Ferrandi di Truccazzano, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ieri pomeriggio era tornato a casa e aveva fatto vedere la nota dell’insegnante alla mamma. La donna era poi uscita per una commissione, quando il piccolo ha sfilato il laccio di una tuta che si trovava nella sua camera, l’ha legato probabilmente alla finestra e si è impiccato. A trovare il corpo è stata la madre che l’ha subito staccato dal cappio e ha tentato le manovre di rianimazione senza riuscirci. Sotto shock, la donna è stata poi ricoverata.

Il suicidio per una nota Andrea, figlio unico, viveva in una villetta nel paese a est del capoluogo lombardo insieme ai genitori, entrambi operai. Shock, stupore e tristezza hanno colto, questa mattina, la scuola frequentata dal piccolo: nessuno riesce, infatti, a spiegarsi il gesto del bambino. Nuovi elementi potranno forse essere acquisiti dopo aver sentito i compagni di scuola di Andrea e aver riascoltato i genitori che al momento sono straziati dal dolore e poco in grado di ricostruire la vicenda in tutti i più piccoli dettagli. Secondo i carabinieri della Compagnia di Cassano D’Adda, il bambino si è tolto la vita utilizzando i laccetti dell’elastico di una tuta. Non ha trovato riscontri ufficiali, invece, l’ipotesi di un gioco finito male avanzata in ambienti scolastici.

Le indagini del pm Dopo aver disposto l’autopsia. Nelle prossime ore gli insegnanti e i compagni di classe del bambino. L’ipotesi più attendibile resta intanto quella del suicidio a seguito di una nota ricevuta a scuola anche perché, a quanto si è appreso, nel corso delle indagini i genitori non avrebbero mai fatto cenno alla possibilità di un gioco finito tragicamente. Ipotesi anche questa presa in considerazione dagli investigatori. Quella di ieri non era comunque l’unica nota ricevuta dal piccolo. Nel corso dell’anno scolastico, ne aveva infatti avute numerose altre da parte dei docenti. Gli investigatori hanno comunque sequestrato il diario del bambino, per accertamenti sulle note prese in passato.

Lo zio: "Sempre deriso dai compagni" Secondo lo zio, infatti, "quella non era la prima nota e lui le prendeva sempre per colpa degli altri, che lo prendevano continuamente in giro". "Non so, forse perchè era magro, con gli occhiali, forse perchè era timido, però era continuamente bersagliato da scherzi da parte dei suoi compagni - dice lo zio Donato C., 33 anni - il problema è che gli altri erano più furbi e le maestre beccavano sempre lui". Il fratello della mamma ha confermato che quella di ieri, nell’ultimo giorno di scuola, non era certo la sua prima nota. "Non è attento e non segue la lezione», vi sarebbe scritto sull’appunto portato a casa sul diario del piccolo Andrea. "Lo avevano preso in giro come al solito - dice tra le lacrime lo zio - per questo si era distratto e quando la maestra lo ha rimproverato, lui, che si sentiva nel giusto, ha sbuffato alzando gli occhi al cielo. E così è arrivata la nota. Beh, forse nell’ultimo giorno di scuola potevano esser clementi".

La preside: "Gioco finito male" La nota presa a scuola non c’entra nulla, è stata solo una tragica fatalità: ne è convinta Maria Luisa Balconi, la preside dell’Istituto comprensivo di Pozzuolo Martesana da cui dipende anche la scuola Fratelli Ferrandi di Truccazzano, frequentata dal bambino di nove anni trovato ieri impiccato nella sua cameretta. La preside ha incontrato questa mattina i genitori del ragazzo "e anche loro hanno escluso che la nota presa a scuola possa averlo indotto al suicidio: anche il padre mi ha detto che, con tutta probabilità, è stato un gioco finito male. Ho firmato ieri la sua scheda di valutazione - aggiunge la preside - il ragazzo aveva tutti voti alti e anche la madre mi ha detto che non lo aveva visto particolarmente turbato per la nota, che altro non è che un richiamo scritto.

Escludiamo quindi che sia stato un suicidio, l’idea è che abbia sperimentato un gioco finito male".

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