È partito ieri il più grande cantiere estivo Atm per la sostituzione dei binari all’incrocio tra viale Gorizia, via Coni Zugna e corso Colombo. Quattordici i chilometri di rotaie nuove fiammanti che i milanesi troveranno il 5 settembre alla chiusura del cantiere e 43 gli scambi, ma il vantaggio maggiore lo coglieranno di notte: i tram 2, 14, 9 e 29/30 sfrecceranno silenziosi sotto casa. L’ingegner Francesco Gilardoni, direttore Impianti fissi e sistemi di Atm, ci spiega come l’azienda abbatterà il rumore prodotto dalle carrozze. «Intanto sostituiamo binari vecchi di trent’anni e quindi usurati. Poi elimineremo il 30% dei “cuori“, i binari incrociati: in corrispondenza degli incroci tra i binari ci sono delle interruzioni, che fanno “sobbalzare“ le carrozze». Negli anni si sono accumulati diversi tracciati, che ora non servono più: «In particolare, all’incrocio tra via Coni Zugna e corso Colombo abbiamo abolito il percorso che prosegue in viale Gorizia, d’ora in poi i tram svolteranno solo a sinistra verso il centro o a destra verso Porta Genova, in questo modo eliminiamo altri incroci».
Ma i tram, soprattutto quelli più vecchi a una sola carrozza, come il 2, sobbalzano quando i binari si compenetrano - ci spostiamo in piazzale Stazione Genova -: «Davanti alla stazione - spiega Gilardoni - elimineremo una serie di percorsi di manovra inutilizzati e salderemo i binari “ricostruendoli“. Colmati i vuoti e i dislivelli, contiamo di abbattere il rumore del 30%».
Oltre a binari interrotti e incroci, ci sono le curve strette, una trentina in città, causa di quel fastidioso stridìo prodotto dall’attrito delle ruote sui binari. Tra via Coni Zugna e corso Colombo «allargheremo il raggio della curva - spiega l’ingegnere - riducendo così l’attrito e lo stridio conseguente». Un intervento piuttosto raro dal momento che in città la maggior parte delle strade sono strette e non lasciano margini per cambiamenti. Cosa fare? Si ricorre all’olio: ma il sistema di lubrificazione ha effetti limitati alle rotaie inserite nell’asfalto. «Il Politecnico - continua Gilardoni - sta portando avanti un’analisi sui fluidi lubrificanti per risolvere il problema. Per gli altri casi, l’ateneo sta studiando rotaie a gola più larga ovvero con un solco più ampio, che riduce l’attrito».
Le nuove rotaie inoltre saranno posate su piattaforme di cemento e sabbia, escamotage che rende più stabili i binari riducendo le vibrazioni trasmesse alle carrozze. Le traverse offrono vantaggi anche nel caso di binari e pavè: i masselli posati sulle piattaforme si muovono meno, abbattendo anche il sobbalzo di auto e camion al passaggio, e quindi il rumore prodotto
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