Una querela nei confronti di Beppe Grillo per «diffamazione aggravata e continuata con lattribuzione di un fatto specifico» : lha annunciata ieri lavvocato Alfredo Biondi, senatore e presidente del consiglio nazionale di Forza Italia.
Biondi, per usare un eufemismo, non ha gradito che il comico genovese lo abbia da tempo inserito nella lista dei deputati e degli onorevoli condannati con sentenza definitiva (e per questo motivo, secondo Grillo e i suoi seguaci, non degni di sedere in Parlamento).
«Ho dovuto assumere questa decisione - ha spiegato Biondi - perché Grillo non ha rispettato la diffida che a suo tempo il mio legale gli aveva fatto pervenire in ordine all inserimento del mio nome tra i condannati».
Il senatore di Forza Italia ha voluto infatti ricordare la vicenda, risalente alla prima metà degli anni Novanta, che - a suo dire a torto - ha indotto Grillo a inserire e diffondere il suo nome nella «colonna infame ed infamante» dei Parlamentari indegni di stare in Parlamento perché condannati in via definitiva. «Ci fu confusione tra i miei redditi personali e quelli del mio studio legale - ha spiegato Biondi - Lerrore però cera, e io ritenni giusto patteggiare il pagamento di unammenda. Si trattava, come è chiaro, non di un delitto, ma di una semplice contravvenzione». Un ipotesi contravvenzionale che, per Biondi, «era di tale irrilevanza che nel 2000 il governo di centro sinistra la depenalizzò», facendo sì che non costituisse più un illecito. Tanto che tempo dopo il tribunale di Genova ordinò leliminazione dell iscrizione nel casellario giudiziale.
Biondi, che si è detto «indignato e amareggiato», ha così dato incarico al suo legale, avvocato Elio di Rella, di querelare Beppe Grillo, «una persona che mi conosce bene e che, in occasione di una drammatica vicenda, si è avvalso dell attività professionale mia e del mio studio».
Infatti, anni fa, in seguito a un incidente stradale avvenuto nel 1980 a Limone Piemonte e in cui morirono tre persone che si trovavano a bordo dellauto guidata dallo stesso Grillo, il comico genovese affidò la sua difesa proprio allavvocato Biondi e al suo studio.
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