Biotecnologie, via al nuovo polo «È il Rinascimento della città»

La Moratti inaugura la nuova struttura a Linate. «Nei fatti Milano è capitale scientifica»

Sabrina Cottone

Al posto della prima pietra il primo albero: un pompelmo israeliano simbolo della cooperazione tra i due Paesi. Così Letizia Moratti inaugura il nuovo polo di ricerca sulle biotecnologie intitolato a Renato Dulbecco. E il ministro ne approfitta per parlare del futuro e del presente della città: «Il Rinascimento milanese parte dalla scienza e dalla salute, dalla scienza e dalle sue applicazioni sanitarie». Il ruolo di «capitale della ricerca scientifica è nei fatti» e l’obiettivo è «una grande internazionalizzazione», in particolare nella cooperazione con Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti. «Milano, che è già sede della più importante concentrazione italiana del settore biomedico, sia pubblico che privato, può avere un ruolo trainante nella scienza e nell’economia di questo settore» spiega la candidata del centrodestra a sindaco.
Ricorda i numeri: a Milano e nei dintorni hanno sede 124 delle 210 grandi imprese farmaceutiche aderenti a Farmindustria con oltre duemila addetti alla ricerca, circa il 20 per cento del totale nazionale, concentrati in 29 centri di ricerca. Inoltre da queste industrie partono il 45 per cento di medicinali e prodotti di base esportati. «In passato questa città ha dato origine all’industria elettrica, chimica, farmaceutica e meccanica nazionale. Oggi, grazie a iniziative come questa, Milano può tornare a conquistare un forte ruolo propulsivo a favore dell’intero Paese in questo e in altri importanti ambiti scientifici e produttivi».
Il polo Dulbecco, che si occuperà di biotecnologie, biomedica e ricerca «transnazionale», ha l’obiettivo di accorpare e gestire in modo unitario laboratori e tecnologie che altrimenti sarebbero difficilmente accessibili o reperibili in uno stesso luogo. Commenta il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni: «È un grande Polo che accresce il livello di assoluto primato della Lombardia sulla scena europea e con una presenza forte anche nel campo mondiale». Vicino all’aeroporto di Linate, il polo si estende su un’area di quasi 10.000 metri quadrati ed è composto da due corpi funzionali, uno di due piani e uno di quattro.
L’investimento iniziale è di 25 milioni di euro. La struttura è stata realizzata e sarà gestita dal gruppo sanitario MultiMedica, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dal Centro Interdisciplinare di Studi bio-molecolari e applicazioni Industriali dell’Università Statale di Milano (Cisi) e dalla società BioRep. Il gruppo MultiMedica si occuperà di farmacogenomica e ricerca sulle cellule staminali, puntando a un rapido trasferimento dei risultati di laboratorio al letto del malato.
Ci sarà un laboratorio a contaminazione controllata che curerà la ricerca di base e la preclinica, ma anche la reinfusione o il trapianto di cellule, che diventano quindi «farmaci» da somministrare.

Attualmente esistono solo piccoli laboratori del genere e soltanto nelle università; quello del Polo milanese sarà uno dei pochissimi centri in Italia in grado di creare farmaci biologici attraverso le cellule stesse dell’individuo.

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