Bipiemme-Bper, la fronda incassa il referendum

Banca Popolare di Milano avvia i lavori per il referendum sulle nozze con Popolare Emilia Romagna. Malgrado la base avesse ormai raggiunto il quorum necessario di 1.200 firme, a decretare la chiamata alle urne è stato lo stesso consiglio direttivo dell’Associazione Amici di Bipiemme. Il verdetto compare in uno stralcio del verbale della riunione di vertice tenutasi lo scorso 15 marzo. Il documento, di cui il Giornale è entrato in possesso, specifica come, dopo «un ampio e approfondito dibattito» sulle diverse posizioni dei 13 consiglieri, il vertice dell’Associazione abbia approvato «unanimemente» la consultazione come suggello di un percorso finalizzato a valutare le ripercussioni della prospettata alleanza con Modena.
Da qui l’obiettivo di utilizzare le prossime settimane per approfondire lo stato delle trattative, così da definire «una piattaforma di garanzie sulla governance e su tutti gli aspetti di natura societaria». Quindi la macchina organizzativa si concentrerà su «una serie capillare di assemblee su tutto il territorio» per illustrare il progetto alla base degli associati.
Appuntamenti ai quali parteciperà con ogni probabilità lo stesso presidente Roberto Mazzotta, impegnato già ieri in un confronto con i sindacati. Al momento ad avere la meglio appare quindi la fronda imperniata sull’ala più oltranzista della Fabi e a meno di sorprese il referendum si farà.

Quanto all’esito della consultazione e delle assemblee dei soci molto dipenderà però dall’abilità con cui il banchiere milanese riuscirà a dissipare i timori della base su eventuali dimagrimenti della supercooperativa, proponendo una governance e uno statuto blindati.

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