Abbiamo seminato, ma dobbiamo ancora raccogliere tutti i frutti del nostro lavoro. Usa una metafora efficace Letizia Moratti per raccontare alla sua Milano, «una città che amo, dove sono nata e cresciuta e dove ho creato la mia famiglia» le motivazioni della sua candidatura. Dal palco di piazza San Babila, piazza consacrata dal discorso del predellino a simbolo del laboratorio politico milanese, attorniata da ministri, vertici del partito e alleati, il sindaco apre la campagna elettorale per le comunali del 15 maggio. «Non voglio che il lavoro svolto venga distrutto o che altri si prendano il merito di quanto abbiamo fatto - spiega - io non sono abituata a lasciare le cose a metà. Non lho mai fatto».
Una Letizia Moratti appassionata arringa la folla, i suoi fan, i giovani per lExpo che con la maglietta bianca dordinanza - il bianco il colore della campagna del sindaco - spiega le sue ragioni, racconta il lavoro fatto, le sfide per il prossimo mandato.
«Non cè modo migliore per presentare il sindaco che nella piazza affollata di milanesi- lesordio del coordinatore regionale Mario Mantovani - con Berlusconi capolista torneremo a governare la città. Ho letto i 100 progetti realizzati: quello che emerge è il sostegno alla famiglia. Il Pdl sostiene la vera famiglia e non quella colorata, la famiglia gay di cui parla il nostro sfidante. Noi siamo per la famiglia naturale. ma Milano ha approvato il pgt che diventerà il motore trainante delleconomia, ma Milano diventerà anche capitale culturale».
Il presidente della provincia Guido Podestà ha ricordato che il Pdl ormai «è abituato a vincere e per il governo del territorio serve coerenza, da Milano al governo» e ha assicurato «il massimo appoggio a Letizia per una rielezione alla grande». Non solo, «perché un sindaco possa realizzare il programma con cui si è candidato, ha bisogno di dieci anni di tempo, ma devo dire che Letizia Moratti ha bruciato le tappe». Ignazio La Russa, coordinatore nazionale del Pdl, dopo aver «ringraziato Letizia Moratti per avere scelto di presentare progetti reali con assoluta trasparenza» lancio la volata «noi siamo qui per dire che ha lavorato bene». Gli fa eco il sottosegretario alleconomia e coordinatore cittadino del Pdl Luigi Casero: «La modalità con cui inizia la campagna rappresenta la politica del fare: cioè realizzare ciò che è stato promesso e ciò che andava fatto. Così il libro che racconta i 100 progetti realizzati per Milano rappresenta la serietà con cui Letizia Moratti ha governato».
La Russa punta lattenzione sulla persona: «Oltre ai progetti, la gente poi vota la persona. Chi la conosce sa che Letizia Moratti si muove solo per passione. Basta dire che la Moratti è fredda, non è vero: è semplicemente una persona schiva e io lammiro molto per questo. Io per esempio non sono fatto così. Lo sanno bene i ragazzi di San Patrignano che lei aiuta nel silenzio, lo sanno le mamme, gli anziani, i deboli, i bambini, le donne, le famiglie». La lady di ferro sul palco della sua candidatura fa il bis e si scioglie: «Le parole di Ignazio mi hanno commossa, ma quello che ha detto è vero. A me non piacciono le luci della ribalta, a me piace lavorare in silenzio - lemozione riporta la memoria il sindaco a quel 15 dicembre 2005 quando accettò di scendere in campo per Milano -. Non è stato facile candidarmi a sindaco: quando anni fa portato a termine la mia missione come ministro pensavo di aver finito, che mi sarei dedicata alla famiglia, al mio lavoro. Poi ho cambiato idea e ho pensato di dedicarmi a Milano, a una città che amo, dove sono nata e cresciuta, dove ho formato la mia famiglia».
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