Il fratello maggiore era stato ucciso a Ostia assieme a un suo gregario in uno scontro a fuoco fra bande rivali, alla fine del 2006. Da allora M.C., 43 anni pregiudicato, aveva preso il comando dellimportazione di droga: hashish dal Marocco, cocaina e ecstasy dalla Turchia. Ventinove persone arrestate, otto ieri mattina, chiudono il cerchio su una banda che da tempo dettava i «giochi» sulla piazza del litorale. Vale a dire comandava le varie batterie di spacciatori locali per lo smercio di droga. Punto di partenza un circolo ricreativo, una bisca, di Nuova Ostia. Da questa i finanzieri della Compagnia di via Alcide Pedretti avviano indagini serrate sullorganizzazione criminale.
«Con larresto di due pusher a novembre, un egiziano di 34 anni e un italiano minorenne - spiega il capitano Augusto dellAquila - abbiamo allargato il campo della ricerca ai pezzi grossi». Pedinamenti, intercettazioni da brivido e ben 35 perquisizioni portano al sequestro di un chilo e mezzo di cocaina, 15 chili e mezzo di hashish, 110 pasticche di ecstasy e un piccolo laboratorio per il taglio e il confezionamento della «roba». È lapice della maxi operazione «Piazza Pulita» trasformata in «Grande Fratello», lultimo capitolo per le Fiamme gialle di Ostia coordinate dalla Dda romana sui nuovi narcos. Gente pericolosa, secondo gli inquirenti, che avrebbe approfittato della pax mafiosa fra siciliani e campani e del vuoto lasciato dallasse criminale Cuntrera-Caruana, i boss di Siculiana agli ordini dei Gambino stanziati fra i paradisi caraibici dellisola di Aruba e Ostia beach, per controllare il mercato degli stupefacenti. «Lazione investigativa - spiegano i finanzieri del nucleo operativo del Lido - attraverso lintercettazione di varie utenze telefoniche, ha permesso di individuare diversi pluripregiudicati, con precedenti penali specifici, in costante contatto con C.M.. Attraverso uno di loro , C.P. di 38 anni, romano, era stata realizzata una seconda base operativa nella provincia di Latina presso la «Comunità Valle della speranza» di Borgo Montello, dove questultimo era ai domiciliari». Grazie a una serie di telefonate fra il boss e un altro narcos, P.D., romano, 40 anni, gli uomini della Guardia di Finanza scoprono la fitta rete per la distribuzione di droga.
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