«Bisogna potenziare i controlli nell’hinterland»

Furti, rapine, insediamenti abusivi sono i protagonisti indiscussi del lacerato tessuto urbano della capitale e dei comuni della provincia. L’emergenza sicurezza rappresenta ormai l’innegabile priorità del territorio e i cittadini vogliono risposte concrete dalle istituzioni e non un patto sulla sicurezza, siglato su una manifestazione d’intenti.Il sostanziale immobilismo della giunta Gasbarra che, con Campidoglio e Regione, è troppo impegnata a occuparsi di eventi mediatici come la «Festa del cinema», è stato denunciato, venerdì scorso, a Palazzo Valentini dal gruppo di Alleanza Nazionale in consiglio provinciale e dai sindaci dei comuni limitrofi alla capitale.
Undici i punti proposti da An in tema di sicurezza, esaminati dal presidente provinciale di An, Francesco Lollobrigida, che chiede alla giunta di muoversi. «Servono maggiori risorse - ha dichiarato - per il potenziamento del corpo di polizia provinciale, che deve operare in sinergia con le altre forze dell’ordine. Inoltre chiediamo l’immediata rinuncia ufficiale da parte dell’amministrazione locale ai villaggi della solidarietà, per cui sono stati stanziati 1,5 milioni di euro in tre anni». Finanziamenti che invece dovrebbero servire, secondo gli esponenti del centrodestra, per la promozione di iniziative di contrasto al fenomeno dello sfruttamento minorile e della prostituzione. Il capogruppo di An alla Provincia, Piergiorgio Benvenuti, ha analizzato i dati forniti dal comando provinciale dell’Arma dei carabinieri, evidenziando come gli immigrati clandestini siano artefici di reati quotidiani.
«Da gennaio a oggi - ha sottolineato - i militari hanno operato sul territorio romano 10.500 arresti. Più della metà, ben 6mila, disposti nei confronti dei romeni. Dobbiamo ridare la fiducia alla comunità con controlli serrati e regole rigide, ma anche con un’integrazione degli immigrati in regola».

Con la speranza di rompere il silenzio assordante delle istituzioni, Roberta Moriccioli, figlia del ciclista aggredito il 17 agosto scorso a Tor di Valle e in seguito deceduto chiede che vengano intensificati i controlli. «Due giorni fa sono andata nella pista ciclabile - ha raccontato - ma non c’era alcuna pattuglia, task force, né sono state installate le colonnine sos collegate con le forze dell’ordine».

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