Bitti (Kia): «Noi, generalisti a pieno titolo»

Luigi Cucchi

«Il mercato automobilistico italiano è stabile con tendenza negativa. L’aumento del 6,16% (190.460 unità) registrato in novembre è da interpretarsi come un rimbalzo tecnico, fisiologico, che segue il calo che si è registrato nella domanda conseguente ai timori dell’automobilista per la Finanziaria». Questa l’opinione di Giuseppe Bitti, amministratore delegato di Kia Italia (gruppo Koelliker). L’industria automobilistica coreana (Kia-Hyundai nel 2005 ha prodotto 3,5 milioni di auto) ha registrato nel recente passato in Europa i più elevati tassi di crescita nelle vendite. «In realtà viviamo in un mercato ancora drogato dai chilometri zero, da grandi campagne promozionali e da una accesa competitività. Il 2006 si chiuderà come lo scorso anno con vendite di poco superiori a 2,2 milioni di auto. Gli attuali incentivi alla rottamazione potrebbero portare il 2007 a quota 2,5 milioni», aggiunge Bitti, precisando che le incertezze e gli elementi di perplessità sono tuttavia ancora numerosi. L’auto continua a essere al centro delle attenzioni fiscali e concorre nella misura di oltre il 22% alle entrate dello Stato. Troppo spesso, però, viene da molti demonizzata dimenticando che ha un ruolo determinante sul piano della mobilità, come strumento di locomozione è insostituibile ed i costruttori cercano di renderla sempre più rispondente alle necessità.
«I nuovi modelli – afferma Bitti - offrono prestazioni superiori, motori performanti, consumi ridotti e minor inquinamento. Tutte le case perseguono questi obbiettivi e cercano di offrire auto compatte, con maggiore abitabilità interna».
Il rispetto dell’ambiente è ormai una priorità condivisa da tutti. «L’ecologia è un bene fondamentale, ma non trovano giustificazione – spiega Bitti - le recenti campagne contro i Suv. Non bisogna colpire gli stili di vita, il peso di un’auto è già una variabile che meglio considera l’impatto delle emissioni sull’ambiente. Le esigenze cambiano: le berline e le station wagon non soddisfano più molti automobilisti, ora orientati verso i crossover che offrono grande abitabilità, sono versatili e più sicuri». Il Motor Show, con la sua kermesse, anno dopo anno ha visto crescere la sua importanza e adesso ha sostituito il Salone di Torino divenendo il più importante in Italia: un appuntamento fondamentale per tutti i costruttori compresi quelli cinesi e indiani che sono presenti a Bologna. Cosa rappresenta questa rassegna espositiva per Kia?
«Tre anni orsono - risponde Bitti - abbiamo presentato in anteprima la Picanto che fu lanciata nella primavera del 2003. Con quell’auto siamo passati da produttori di nicchia a generalisti. Una conferma del nostro nuovo ruolo si è avuta in questi anni con il rinnovamento completo della gamma che dispone di cinque nuovi motori Tdi performanti ed ecologici. C’è poi la nuova Cee’d, che verrà commercializzata in gennaio nella versione a cinque porte, mentre a settembre sarà in vendita la station wagon e in dicembre la tre porte. È la prima auto Kia prodotta in Europa, nella nuova fabbrica di Zilina, in Slovacchia, in grado di produrre 300mila unità l’anno di cui, a regime, 200mila Cee’d.

La nostra offerta – precisa Bitti - copre ora l’80% della domanda di mercato, contro il 25% prima dell’arrivo della Picanto. La qualità, l’innovazione raggiunta, il design e il prezzo competitivo, ci consentono di affrontare il mercato con un cauto ottimismo».

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