Claudio De Carli
da Milano
«A un certo punto tutti gli schermi radar sono diventati neri... - dichiara un controllore di volo in sala Crav di Linate a Studio Aperto -. Per cinque minuti buoni non si è visto nessun aereo. Dopo è stato attivato il sistema di backup radar dove si vedono dei puntini che si muovono senza sapere come si chiama laereo o a che quota sta salendo... Quando succede unavaria di questo genere sparisce tutta la rappresentazione dei voli. E ovviamente per ricordarsi i dati dei voli bisogna scriverli... quindi si scrivono sui giornali, sui pezzi di carta che si trovano, soprattutto perché con la tecnologia spinta a questi livelli mancano addirittura le penne e i blocchi di carta per poter scrivere... La mia angoscia? Il fatto che ogni puntino colorato che vedo sullo schermo e che può essere giallo, verde, blu, in realtà è un aereo che contiene centinaia di persone e bisogna portarli a terra nel minore tempo possibile. Nonostante tutte le continue segnalazioni che abbiamo fatto sia con i canali ufficiali sia a livello sindacale - precisa il controllore -, questa inquietante catena di guasti e di avarie, sta diventando troppo lunga... non si può più parlare di eventi fortuiti o episodici. Non si potrà sempre andare avanti in unemergenza con la buona sorte che ci assiste... Basta solo pensare che cosa sarebbe successo nelle ore di intensissimo traffico senza la presentazione radar...». Insomma per cinque minuti la sala Crav di Linate che gestisce tutto il traffico del Nord Ovest della Penisola, avrebbe perso gli aerei. Il controllore ha precisato che per venti, trenta secondi, sarebbero cadute anche le comunicazioni via radio con i comandanti. In quei minuti stavano sorvolando i cieli di questo settore una trentina di aeromobili.
Dichiarazioni che non lasciano tranquilli, il problema al sistema software di Linate è stato di breve durata ma ad alto rischio. Dichiarazioni che il management di Enav, lEnte nazionale di assistenza al volo e diretta responsabile del funzionamento dei radar, allontana con fermezza: «Nessun blackout, nessun sabotaggio, neppure per pochi secondi i radar si sono oscurati, la sicurezza non è mai mancata».
Enav allontana anche il ricorso a procedure manuali: il sistema primario avrebbe subìto un problema ma contemporaneamente era già attivo quello secondario di back up che rimane sempre in funzione: «Per gli operatori si è trattato solo di spostare la loro attenzione da uno schermo, quello del sistema primario, a un altro, quello del sistema secondario, sempre in funzione». I due schermi sono posizionati uno in fianco allaltro, uno per ogni operatore e sullo stesso banco. Quando il traffico viene gestito dal sistema di back up, il traffico subisce un rallentamento dei movimenti aerei per restare entro i range di sicurezza. Ci sono voluti circa cinque minuti prima che lo schermo del sistema primario si riavviasse, quindi ecco il motivo del passaggio dei movimenti aerei prima a uno ogni cinque minuti e successivamente uno ogni tre. Enav peraltro precisa che sullo schermo del sistema secondario laereo viene identificato come nel primo, sia per quanto riguarda la quota, sia per quanto concerne il suo codice. Quindi nessun aereo perso nei cieli.
Nessun problema neppure in torre di controllo, così come spiega un operatore: «Il nostro lavoro è differente, gli aerei in atterraggio a Linate hanno ununica direzione e noi prendiamo nota su delle strisce di carta il loro percorso. Sappiamo con un anticipo di circa quaranta minuti che cosa sta per arrivarci, quindi conosciamo tutti i dati e pur avendo un solo monitor abbiamo sempre sul video la situazione: da noi se il sistema primario ha dei problemi entra in funzione immediatamente il sistema secondario». Enav peraltro annuncia limplementazione entro questanno di un sistema ancora più sofisticato che connetterà le quattro sale Crav che gestiscono tutto il traffico dItalia, con un software unico in Europa.
Resta il fatto che il famoso black out dellottobre 2004 avvenne alla vigilia della ripresa del processo per la strage di Linate, e questo a 24 ore dal black out di Roma: questa sì potrebbe essere una coincidenza curiosa per Linate.
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