Blatter ama i gol fantasma

V isto da destra o da sinistra, il gol fantasma resta sempre nel cuore di Blatter, presidentissimo della Fifa. Alla proposta italiana ha risposto che è bellissima, ma che bisogna aspettare il 2007 prima di metterla alla prova in una competizione Fifa. Con i francesi, che invece volevano l’uso continuo della moviola, anche per disquisire su casi da rigore, fuorigioco e falli da ultimo uomo, il diniego è stato assoluto: «Ne riparleremo fra 50 anni», il commento di Blatter. E allora vediamo cosa c’è dentro il progetto di casa nostra che si avvale della cooperazione di Figc, Rai, Udinese e soprattutto Cnr. In soldoni: 4 telecamere digitali – disposte sugli spalti, puntate sulla linea di porta e capaci di regalare 200 immagini al secondo – comunicheranno ad arbitro ed assistenti, e soltanto a loro, se il pallone è entrato del tutto in porta. Addio gol fantasma.
La proposta è piaciuta per tre motivi fondamentali: innanzi tutto perché non punta a sostituire l’arbitro, ma ad aiutarlo con la tecnologia; in secondo luogo perché interagisce in tempo reale con la terna arbitrale e non dà luogo a interruzioni; infine perché non prevede la sistemazione di marchingegni vari dentro la rete o sui pali. Evviva, quindi, l’idea di casa nostra. L’International Board, l’unico ente deputato a cambiare le regole del gioco, ha detto “sì”. Salvo poi dover fare i conti con il signor Blatter il quale ha rimandato di quasi un anno l’avvio delle sperimentazioni.

E sapete perché? Perché Blatter, al pari di tanti suoi pari, non ha alcuna intenzione di condividere una parte del potere, conquistata nel tempo attraverso la gestione di arbitri e assistenti, con la tecnologia fin troppo oggettiva e quindi poco opinabile. Lui sa bene che, aperta una breccia, cadrà un muro.

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