da Milano
Questa volta gli animalisti milanesi lhanno fatta veramente grossa: hanno «liberato» tre conigli infetti da vaiolo, che possono rappresentare un grosso pericolo per la salute pubblica. Se toccati incautamente possono infatti causare, nei casi più gravi, infezioni alla cute e gravi problemi agli occhi. Lallarme è stato lanciato ieri dai ricercatori del dipartimento di farmacologia delluniversità statale che in serata hanno partecipato a un vertice in prefettura con le forze dellordine e i responsabili della sezione veterinaria dellAsl e dellassessorato regionale alla Sanità. Gli animalisti, con il volto coperto da mascherine bianche, avevano fatto irruzione giovedì sera verso le 19 in via Vanvitelli 32, sede appunto del dipartimento farmacologico, e si erano impossessati di 15 cani di razza beagle, usati per sperimentare prodotti cosmetici, ma soprattutto i tre conigli a cui era stato inoculato il vaiolo, per studiare gli effetti immunitari contro il papilloma uterino.
«Si tratta del classico virus vaccino, proprio quello che si inoculò Louis Pasteur, per immunizzarsi dal vaiolo, però attenuato e modificato con il virus del papilloma - spiega il professor Francesco Clementi, docente universitario -. Il nostro scopo è verificare la possibilità di far sviluppare nellorganismo, in questo caso animale ma più avanti anche umano, anticorpi in grado di immunizzare da questa particolare forma tumorale».
Pericoli per luomo?
«Si, ce ne sono, anche se i conigli non vanno considerati delle bombe biologiche. Se qualcuno gratta la pelle dellanimale, può liberare il virus. Quindi se poi ci si tocca la pelle, si possono sviluppare irritazione cutanee, comunque non gravi. Molto più pericoloso invece se subito dopo ci si sfrega gli occhi dove si possono sviluppare gravi infezioni, come la cheratite, che possono portare anche alla cecità».
I conigli, facilmente identificabili perché allinterno dellorecchio destro portano tatuati i numeri progressivi 8, 9 e 10, non devono perciò essere toccati e chiunque li trovi deve limitarsi a chiamare subito le forze dellordine.
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