Blitz a Gaza e Nablus: uccisi 15 palestinesi

Marta Ottaviani

Se in Libano si parla ormai apertamente di guerra, anche il fronte palestinese per Israele, a sud come a est, resta quanto meno incandescente. Ieri ci sono stati nuovi scontri, con almeno 15 morti, a Gaza e a Nablus, nel nord della Cisgiordania. E attorno a Tel Aviv è scattata una lunga caccia a un attentatore kamikaze giunto dalla Cisgiordania, segnata da una informativa dell’intelligence.
Nella mattinata unità israeliane della brigata Ghivati sono entrate nella zona di Mughazi, nella Striscia di Gaza, dove sono state subito impegnate in aspri combattimenti con i palestinesi: dieci miliziani sono stati uccisi nell’operazione. Dall’altra parte del confine, a Sderot, sono nuovamente caduti i razzi Qassam sparati dai gruppi armati palestinesi a partire dal nord di Gaza. Un civile israeliano è morto di infarto dopo l’esplosione di un razzo.
Non è andata meglio a Nablus, in Cisgiordania, dove le forze israeliane hanno attaccato la sede della sicurezza preventiva, nella locale Muqata, un imponente edificio costruito durante il mandato britannico, e l’hanno rasa al suolo dopo aver ucciso due civili e tre miliziani armati e aver preso in custodia circa duecento agenti. Secondo la stampa locale, ci sarebbero legami operativi fra gli hezbollah libanesi e i gruppi armati della zona di Nablus. Da alcuni giorni l’intelligence israeliana avverte che, istigati dagli alleati libanesi, gruppi armati palestinesi potrebbero aprire un «terzo fronte» dopo quello libanese e quello di Gaza, in Cisgiordania.
E da ieri è stata decretata la massima allerta anche nell’area di Tel Aviv. Alcune informazioni di intelligence, infatti, hanno avvertito della possibile infiltrazione dalla Cisgiordania di un kamikaze palestinese pronto a entrare in azione.

Numerosi posti di blocco hanno paralizzato il traffico sulle principali arterie attorno alla città mentre ingenti reparti di polizia cercano di localizzare l’attentatore. Il presunto terrorista è stato poi catturato nel pomeriggio a Hod ha-Sharon, a nord di Tel Aviv. È il secondo kamikaze palestinese fermato in due giorni in territorio israeliano.

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