
«Basta bloccare la Lombardia». In Consiglio regionale la Lega guida la rivolta contro i divieti europei sulle auto diesel Euro 5 che scatteranno dal primo ottobre soltanto nei Comuni con più di 30mila abitanti delle regioni italiane del Bacino padano. L'Aula ha approvato ieri un documento del Carroccio che chiede al governo di aprire un tavolo con Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto con l'obiettivo di definire in tempi rapidi delle soluzioni alternative per evitare lo stop.
Gli Euro 5, veicoli immatricolati tra il 2011 e il 2015, potrebbero avere al massimo poco più di dieci anni di vita: «Un duro colpo che in Lombardia toccherebbe centinaia di migliaia di proprietari» sottolinea il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta che ricorda che anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini «si è detto pronto a intervenire con un emendamento al Dl Infrastrutture». Secondo uno studio di Arpa Lombardia, gli obiettivi della direttiva europea sarebbero raggiungibili solo con una «drastica diminuzione delle attività», con una riduzione del 75 percento dei veicoli, del 75 percento degli impianti di riscaldamento a metano e del 100 percento degli impianti di riscaldamento domestico a biomassa e con un impatto anche sul bestiame e ovviamente sul lavoro delle industrie.
«La Lombardia - ribadisce Corbetta - decide di non piegarsi alle euro-follie sull'ambiente imposte da Bruxelles». Per il consigliere di Fratelli d'Italia Giacomo Zamperini la macchina «non è un lusso, ma un bisogno primario». L'invito è quello ad uscire «da questa logica dell'auto-fobia. Noi - aggiunge - vogliamo garantire ad un anziano che abita in montagna, e deve usare la macchina per andare a curarsi in città, di poterlo fare senza dover acquistare una vettura elettrica da 40 mila euro». In Lombardia, evidenzia l'assessore all'Ambiente Giorgio Maione, le emissioni sono state abbattute del 40 percento negli ultimi 20 anni e quelle pro capite di PM10 e PM2.5 sono un terzo della media europea. Per facilitare la sostituzione dei veicoli più inquinanti due mesi fa la Regione ha presentato un bando a cui hanno risposto oltre 4 mila cittadini. «Non possiamo essere i soli in Europa con un blocco che coinvolgerebbe mezzo milione di veicoli - dice l'assessore -. Bisogna riaprire la discussione con Bruxelles e Roma per trovare più risorse e soluzioni condivise».
«Diciamo no - conclude il consigliere di Forza Italia Giulio Gallera - all'attuazione automatica e pedissequa di direttive europee caratterizzate dall'ambientalismo ideologico e talebano. Pensare di migliorare la qualità dell'aria vietando l'utilizzo delle auto. Euro 5 vuol dire accanirsi sui lombardi più anziani e fragili per ridurre la CO2 di pochissimi e ininfluenti decimali».