Antonella Aldrighetti
Blocco delle assunzioni del personale medico e paramedico, blocco dei consueti turn-over e ulteriore blocco al prolungamento delletà pensionabile per chi è in servizio. Questi i parametri allinsegna dei quali viene ridisegnato, dallassessorato alla Sanità, lintero comparto della salute pubblica regionale. In pratica la sanità laziale tira i «remi in barca» e lo fa cambiando, in toto, le regole per le assunzioni del personale nelle Asl, nelle aziende ospedaliere, negli Istituti di ricerca e cura, allAres 118 e nei policlinici universitari. Qui, dora in poi, i general manager potranno assumere personale solo se necessiteranno di coprire i cosiddetti Lea (livelli essenziali dassistenza). Un vincolo che lassessore Augusto Battaglia pone, nero su bianco, nella circolare (n. 8458 del 20 gennaio) inviata direttamente ai direttori e nella quale precisa che «le amministrazioni nelleffettuare la rideterminazione non possono operare incrementi alle dotazioni organiche vigenti» e che «le aziende sanitarie e ospedaliere rideterminino i fabbisogni di personale tenendo conto prioritariamente delle risorse umane necessarie a erogare le prestazioni dei Lea».
Ed è proprio il «vincolo» dei Lea che risulta curioso e degno di qualche approfondimento. Già perché i livelli essenziali dassistenza vanno garantiti anche quando si profila uno sciopero generale dellintero comparto sanitario: per così dire sono quei servizi di Pronto soccorso o specialistici dove, i pazienti in degenza, vengono sistematicamente e costantemente monitorati anche qualora si profilassero eventi calamitosi. Eppure, visti i nuovi e inderogabili dettami dellassessore diessino una domanda è pressoché improcrastinabile: siamo forse alla catastrofe? «Così sembrerebbe, perché le attività sanitarie pubbliche vengono limitate alla sola erogazione dellassistenza essenziale - chiosa Gianni Romano, segretario regionale della Fials-Confsal -. Siamo arrivati al punto che, pure per il 2006, si impone alle Asl di tagliare di circa l80 per cento la sostituzione del numero dei dipendenti cessati, a qualsiasi titolo, dal rapporto di lavoro, per un risparmio complessivo di circa 20 milioni di euro di spese per il personale». Disposizioni dinanzi alle quali non può che sovvenire il seguente dubbio: ma la tutela del personale non sarebbe materia squisitamente sindacale? Non si fa attendere la replica al rivolto occupazionale del provvedimento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.