Il Comune alza bandiera bianca e si rassegna a firmare migliaia di deroghe al blocco del traffico. Milano ha dichiarato una guerra padana allo smog il 28 febbraio, ma senza fare i conti con il caravanserraglio della moda che in quella data ha una delle giornate clou nel calendario delle sfilate. «Troveremo una soluzione» aveva anticipato Letizia Moratti venerdì scorso, quando cento sindaci del nord hanno condannato i cittadini a una domenica a piedi, pur (am)mettendo nero su bianco che gli effetti sullaria non saranno miracolosi. La rivolta della Camera della moda era partita addirittura un giorno in anticipo, per mettere in allerta sul rischio di una giornata senzauto, ma lamministrazione non ci ha voluto sentire. Salvo correre ai ripari ieri: sindaco, assessori e tecnici comunali hanno cercato la quadra. Risultato: un blocco-farsa, con migliaia di giornalisti italiani e stranieri, operatori, buyers, truccatori, tecnici delle luci, modelle e chi più ne ha più ne metta che potranno scorrazzare liberamente sulle strade. «La moda è un settore produttivo cruciale per la città e la regione - ha puntualizzato il sindaco Moratti -, abbiamo lavorato perchè ci siano i permessi necessari perchè gli operatori possano riuscire a svolgere le loro funzioni al meglio. Ci sarà anche una partecipazione della Camera della moda per iniziative di sensibilizzazione alluso del trasporto pubblico». I permessi «sono necessari per non danneggiare il sistema produttivo della moda - ha ammesso anche lassessore al Commercio, Giovanni Terzi -, ma lanceremo anche iniziative eco-sostenibili, compreso il potenziamento degli autobus e metropolitana, inviteremo anche gli operatori del settore ad usare mezzi a zero impatto ambientale».
«La moda ringrazia» ha festeggiato il presidente della Camera della moda Mario Boselli ieri sera in Sala Alessi di fianco al sindaco per linaugurazione di una mostra: «Non poteva essere altrimenti» ammette ora dopo aver fatto le barricate. Nei giorni scorsi ha ricevuto «centinaia di proteste anche dallestero- Ho risposto due minuti fa ad un quotidiano di New York». Ma rassicura tutti: «Operatori, i giornalisti accreditati che sono circa un migliaio, buyers, gli addetti che stanno davanti e dietro le sfilate, chi ha gli inviti e deve muoversi da un defilè allaltro, possono stare tutti tranquilli, il blocco non ci sarà per il caravanserraglio della moda». Altrimenti? «Sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale - avverte - ma il Comune ha capito e ha trovato una soluzione».
Palazzo Marino sta preparando una serie di manifestazioni ed eventi per rendere più sopportabile la domenica senzauto anche ai milanesi.
Il blocco è una moda, pronte migliaia di deroghe
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