Francesca Camponero
Sono le 11 di ieri in Via Caffaro: esplode la protesta anti-Blu Area, con un corteo autorizzato dalla Questura che vuole far sentire, chiara e forte, la voce dei residenti contro il nuovo sistema di parcheggi introdotto lo scorso autunno che ha dimezzato il numero di posti auto disponibile, contro la futura introduzione dei parcheggi a pagamento aperto anche ai non residenti con ulteriore riduzione di posti per residenti e operatori commerciali, e contro il pagamento della tassa di stazionamento annuale di Euro 25 e di 350 per la seconda auto. Al corteo ci sia aspettava una maggior partecipazione, visto il malcontento generale di chi abita in una delle vie più sacrificate di Genova dal punto di vista parcheggi, ma si sa, il sabato mattina, pesa un po' togliere qualche ora al sonno anche se per una buona causa. Comunque, il dottor Marco Roncan, organizzatore della manifestazione, eri lì, puntuale con la moglie e i 3 figli che diligentemente avevano preparato uno striscione che diceva: «Posteggi, ridateceli» e che proprio da quei ragazzini è stato portato avanti e indietro per la via con fierezza, mista al divertimento di chi coglie l'occasione di un buon pretesto per fare qualcosa di diverso.
Assieme a residenti e operatori commerciali c'erano anche il consigliere comunale di Alleanza Nazionale, Giuseppe Murolo, e il consigliere di circoscrizione di Forza Italia Luciano Gandini, che da tempo si battono perché questo scempio abbia fine. Diciamolo, a chi abita in una delle via più belle e antiche della città non piace che siano stati imposti i parcheggi riservati ai veicoli a due ruote, che per la maggior parte non sono di proprietà di chi vi risiede, ritrovandosi penalizzato la sera al ritorno dal lavoro con la propria autovettura, che non sa dove mettere se non in qualche posto di ripiego, e ritrovarsi l'indomani mattina la bella sorpresa di una multa di 70 euro. Il perché di tutto ciò è chiaro, in cima a Via Caffaro, in Passo Barsanti, è in costruzione da parte dell'impresa Carena, un silos, che oltre ad essere un obbrobrio da un punto di vista architettonico, è stato studiato ad hoc perché i poveri residenti magari siano disposti a vendere un rene del loro pargolo per spendere 60.000 euro per l'acquisto di un posto auto all'interno, perché questo è il costo minimo di tale posto al silos.
Al corteo era presente anche l'avvocato Marco Biso, coordinatore della Casa del Consumatore e della No blu tax area, il quale giustamente afferma che bisogna che la protesta, perché sia ascoltata e presa in considerazione, venga fatta da più fronti, per questo è duopo pensare di associarsi con le circoscrizioni degli altri quartieri divenuti Zona blu, cioè quella di Carignano e della Foce. Domani, a questo proposito, è stato indetto un comitato spontaneo per presentare la questione all'assessore Arcangelo Merella, che, si spera, dimostri sensibilità e giudizio.
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