Blunt L’ex spia di Mosca: «Che ingenuo»

Diventare una spia dei sovietici è stato «il più grande errore della mia vita». Anthony Blunt, il «grande traditore» che durante la seconda guerra mondiale passò a Mosca informazioni vitali, non fa sconti a se stesso nelle sue memorie, rese pubbliche ieri dalla British Library a 25 anni dalla sua morte.
Blunt dà nel documento nuove informazioni sull’infausto Circolo di Cambridge, il più celebre nucleo di spie della storia del Regno Unito: con lui c’erano Kim Philby, Guy Burgess e Donald Maclean, tutti intellettuali infatuati dal marxismo e tutti spie di Mosca. «L’atmosfera di Cambridge era a quel tempo impregnata di marxismo - scrive Blunt -. La maggior parte dei miei amici e dei miei colleghi erano iscritti al partito comunista o vi erano vicini politicamente».

Fu Burgess a reclutare Blunt convincendolo a non iscriversi al partito ma a operare sotto copertura: fu così che passò ai russi comunicazioni tedesche top secret decodificate dagli inglesi. «Fui un ingenuo - scrive Blunt -, conquistato dalla volontà dei russi di battere il fascismo».

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