Economia

Bnl, Bankitalia «apre» la strada a Unipol

Proseguono i contatti con le banche finanziatrici. Attesa una decisione definitiva per la prossima settimana

Bnl, Bankitalia «apre» la strada a Unipol

Massimo Restelli

da Milano

Bankitalia stampa un lasciapassare anticipato alla marcia di Unipol verso Bnl. Mentre aumentano i segnali che la controffensiva scatterà dalla holding Finsoe, il responsabile della vigilanza di Bankitalia, Francesco Maria Frasca ha detto di considerare il mondo assicurativo alla stregua di un «intermediario finanziario» e pertanto svincolato dal limite massimo del 15% imposto alle partecipazioni bancarie. Malgrado le interpretazioni giuridiche siano discordanti e non manchino tentativi di modificare la normativa vigente, Palazzo Koch sembra quindi disegnare un percorso in discesa per il possibile contrattacco di Unipol sull’istituto di Luigi Abete.
Lo schema non è ancora definito ma il mercato scommette che il presidente Giovanni Consorte metterà sul piatto 3 euro per ogni titolo di Bnl proiettandone il valore a oltre 9 miliardi. Un boccone indigesto per Unipol che capitalizza 2,8 miliardi e che dovrebbe mettere in cantiere un rafforzamento patrimoniale da almeno 5 miliardi, imponendo uno sforzo enorme alle cooperative azioniste racchiuse nella cassaforte Holmo.
Da qui l’idea di Unipol di sfruttare la leva di Finsoe, ma anche in questo caso gli ostacoli non mancano. Il Monte dei Paschi, cui fa capo il 39% della holding, sembra infatti deciso a sfilarsi seguendo i desiderata del presidente della Fondazione Mps, Giuseppe Mussari da tempo fautore dell’isolamento della banca senese malgrado i tentativi di apertura di Pierluigi Fabrizi. Ai vertici del Monte non è ancora arrivato alcun avviso di convocazione per il consiglio di Finsoe ma solo una decisione in settimana permetterebbe a Unipol di confezionare un’offerta «concorrente» all’Ops del Bilbao che valorizza 2,52 euro ogni azione di Bnl.
Il momento della verità potrebbe tuttavia slittare alla prossima settimana in attesa che Consorte chiuda il cerchio con le banche finanziatrici, in prima fila ci sarebbe Deutsche Bank, per avere una boccata d’ossigeno da 4 miliardi. In posizione di attesa anche la folta scacchiera di azionisti di Bnl che ha visto l’ad delle Generali, Giovanni Perissinotto, specificare che il Leone riunirà il Cda per valutare l’Ops spagnola (ieri ferma allo 0,00017%) solo quando il «quadro sarà chiaro» e una volta fatte le «opportune valutazioni» mentre il presidente di Banca Finnat, Giampiero Nattino rimandava ogni decisione al vertice dell’istituto. Visto che Consorte ha già bloccato in Bnl un valore molto superiore a quello attribuito dal mercato a Bnl Vita, a esprimere perplessità sui progetti di Unipol è il mondo degli analisti, dove non si esclude l’idea che sarà trovato un accordo in extremis. Il timore è che acquistando la banca di Via Veneto, Unipol stravolga la propria natura e l’equilibrio tra il business assicurativo e lo sviluppo di Unipol Banca.

Qualche ragguaglio è atteso per oggi o domani quando il gruppo, pubblicherà un documento per spiegare i motivi che l’hanno indotto a investire in Bnl il 25% della propria capitalizzazione.

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