Angelo Allegri
da Milano
Colpo di scena, in via Veneto arrivano i francesi: Unipol e i suoi alleati hanno ceduto al colosso bancario Bnp Paribas le proprie quote in Bnl. La banca doltralpe rileverà dagli azionisti coinvolti nella scalata il 48% della banca romana a un prezzo di 2,925 euro. Successivamente Bnp Paribas lancerà un'offerta pubblica di acquisto allo stesso prezzo. Laccordo dà il via anche a unalleanza in campo assicurativo. I francesi cederanno un 1% di Bnl Vita a Unipol che salirà così al 51%, mentre il 49% resterà a Bnl. Bnp entrerà invece con una quota del 4,5% nel capitale di Finsoe, controllante di Unipol. Lingresso sancirà il ruolo di Unipol come «partner assicurativo italiano privilegiato» dellistituto transalpino.
Così come lOpa di Unipol, anche lintervento di Bnp ha una struttura complessa. In base a un primo accordo i francesi rileveranno le quote del gruppo Unipol (14,75%), quelle di alcune cooperative (Coop Adriatica con l1,34%, Nova Coop con l1,34%, Coop Estense con l1,10%, Talea con l1,10%, Ariete con l1,01%), Banca popolare italiana (1,65%), Hopa (4,94%), Credit Suisse (4,45%), Nomura (4,92%). Con altri tre distinti contratti Banca Popolare di Vicenza (ha il 2,45%), Banca Popolare dell'Emilia Romagna (3,92%) e Deutsche Bank (4,94%) venderanno a Bnp le proprie quote portando così la partecipazione di Bnp al 47,92%. Tutta loperazione sarà ratificata dai consigli (in programma questa mattina) di Unipol, Finsoe e Holmo. La cessione garantisce alla compagnia bolognese una plusvalenza di rilievo (Consorte aveva comprato le quote degli immobiliaristi a 2,70 euro e questo era anche il prezzo dellOpa) e offre al nuovo numero uno Pierluigi Stefanini una brillante via duscita per quanto riguarda uno degli aspetti che più gli stavano a cuore: il mantenimento del controllo di Bnl Vita, che da sola rappresenta un terzo del giro daffari della società. Anche Bbva esce brillantemente dalla vicenda. Ha subito detto che venderà la sua quota con una plusvalenza di 600 milioni. Bnp dal canto suo stima che le sinergie sui ricavi potrebbero raggiungere i 150 milioni lanno per i primi tre anni mentre i costi di integrazione sono calcolati intorno ai 450 milioni.
Lannuncio delloperazione è arrivato poco più di unora dopo il no definitivo di Banca dItalia allofferta pubblica dacquisto promossa dalla compagnia assicurativa bolognese. Il secondo no di via Nazionale dopo quello di metà gennaio, appariva ormai scontato. Non avevano convinto le controdeduzioni presentate da via Stalingrado. Troppo debole appariva soprattutto la richiesta di valutare ladeguatezza patrimoniale delloperazione in senso «dinamico», considerando cioè le possibilità di sviluppo del nuovo gruppo. E i primi a essere consapevoli della fragilità della propria posizione, evidentemente, erano proprio i vertici della compagnia, Stefanini in testa, che si erano subito dedicati alla ricerca di alternative. Perno della nuova strategia di Unipol sarebbe stato lavvocato Guido Rossi. A lui si era rivolta Unipol per riannodare, a quanto sembra, i legami con il Banco Bilbao. Gli spagnoli avrebbero però esitato, in attesa di una pronuncia definitiva di via Nazionale. Anche il prezzo richiesto da Stefanini sarebbe stato considerato troppo elevato dagli spagnoli, che non volevano cambiare la struttura iniziale delloperazione basata su una offerta di scambio tra titoli Bnl e Bbva. In questa fase sarebbero entrati in campo con decisione gli uomini di Bnp, guidati dal numero uno Baudoin Prot.
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