Politica

Bnl: Unipol incassa il via libera della Consob

Sale l’utile di Aurora che verrà ceduta per far cassa. Interessate Nomura e Clessidra

Massimo Restelli

da Milano

Due soddisfazioni in tre giorni per Giovanni Consorte. Incassato lunedì il via libera dei soci Unipol all’aumento di capitale, ieri la Consob ha rimosso un altro ostacolo alle mire del top manager bolognese su Bnl. Riunitasi nel pomeriggio dopo un’ulteriore visita «chiarificatrice» di Consorte, la Commissione di Lamberto Cardia ha concesso un sostanziale nulla-osta all’offerta con cui Unipol ha messo sul tavolo 2,7 euro per ogni titolo di Via Veneto: 4,5 miliardi il controvalore complessivo. Un impegno gravoso per la compagnia di Via Stalingrado tanto che nei giorni scorsi si erano rincorsi i pareri di esegeti del diritto come Guido Rossi e Piero Schlesinger sulla necessità di cambiare l’oggetto sociale.
Pericolo che Consorte ha cercato di allontanare già lunedì nella lunga arringa ai soci, convinto che il business bancario sia attiguo a quello assicurativo e che, a ben guardare, i numeri dei due gruppi siano compatibili: resta il fatto che in Piazza Affari Unipol vale un quarto della Bnl.
Un impianto che, ieri, sembra essere prevalso anche in Consob che ha tuttavia chiesto numerose integrazioni perlopiù «tecniche» al prospetto informativo dell’Opa che interesserà il 59% di Via Veneto non ancora nelle mani del fronte Unipol. Emendamenti che la compagnia si propone di completare in pochi giorni: complice la complessità dell’offerta, il documento avrà però una corposa sezione dedicata alle avvertenze agli investitori.
Molte infatti sono ancora le incognite da chiarire, compreso il cambiamento dell’oggetto sociale su cui si sarebbe soffermata anche l’attenzione dell’Isvap. Si tratta dell’Authority del mondo assicurativo che dovrebbe pronunciarsi entro i primi di ottobre, seguita da Bankitalia che ad agosto ha chiesto ulteriori approfondimenti.
Entrambe riceveranno il parere dell’Antitrust di Antonio Catricalà che ha fissato l’esame del dossier per il 6 settembre. Una settimana dopo, il 12 settembre, sarà invece il consiglio di amministrazione di Unipol a definire gli ultimi dettagli dell’aumento di capitale da 2,6 miliardi, cui si aggiungono un prestito obbligazionario da 1,4 miliardi e un miliardo di mezzi disponibili o liberabili a breve. Tra questi figura la cessione del 35% della controllata Aurora, nata dall’unione di Meie e Winterthur Italia: in prima fila per entrare nella compagnia che ha chiuso il semestre con utili in crescita del 56,6 per cento ci sarebbero i giapponesi di Nomura accanto al fondo Clessidra di Claudio Sposito.
Da qui gli inevitabili ritocchi al prospetto dell’Opa che dovrebbe scattare entro la prima decade di novembre per concludersi in concomitanza con le festività di Sant’Ambrogio. Se la tabella di marcia di Unipol verso Bnl sarà rispettata Consorte, svezzato alla Montedison di Mario Schimberni e considerato da alcuni l’Enrico Cuccia della finanza rossa, coronerà l’obiettivo di una vita: entrare a pieno titolo tra i top banker italiani.
Il documento dell’Opa sarà a breve sottoposto anche al vaglio del Cda di Bnl. Dove il presidente Luigi Abete, che si è più volte speso a favore dell’offerta del Bilbao (ora tramontata) fino a depositare in Consob una memoria scritta per tentare di obbligare Consorte a rilanciare la propria offerta fino a 2,952 euro, ha già espresso forti perplessità sul piano industriale.

Da parte sua Unipol stima sinergie per complessivi 540 milioni.

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