Bnl, Unipol mantiene la promessa e sale al 5%

In Piazza Affari nuovo record delle azioni della banca romana, che arrivano a 2,8 euro con un rialzo del 3%

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Marcello Zacché

da Milano

Come previsto, Unipol è ieri salita dal 2 al 4,9% nella Bnl. Un’operazione effettuata acquistando a caro prezzo le azioni sul mercato dei blocchi: 2,77 euro. Un valore appena al di sotto della nuova chiusura record di ieri in Borsa: 2,8 euro, con un rialzo del 3,3%.
Si tratta di prezzi da capogiro se confrontati con la valutazione di mercato dell’offerta fatta dal Bilbao per il 100% della banca romana, che offre un suo titolo (ieri valeva 12,7 euro) contro 5 della Bnl. Pari a 2,52 euro per azione Bnl, l’11% in meno dei livelli di Borsa e il 10% di quelli pagati da Unipol.
Elementi che avvalorano l’ipotesi di chi si aspetta un rilancio, considerandolo necessario per far passare l’offerta spagnola, o di quelli in attesa di una controfferta che sarebbe all’esame di alcune banche straniere quali Barclays e Bnp Paribas, magari puntando proprio su Unipol come alleato. Entrambi gli istituti non hanno né commentato, né smentito le indiscrezioni in proposito.
Mentre proprio ieri, sulla scorta di queste voci, è stato lo stesso presidente del Bilbao, Francisco Gonzalez, a dire che «mettere un’altra offerta sul mercato è l’unico modo di agire nel ventunesimo secolo».
Inoltre, conti alla mano, dopo l’operazione della compagnia bolognese il fronte del contropatto, che sabato ha perso la battaglia assembleare per il rinnovo del consiglio, teoricamente è passato in vantaggio: il suo 32,2% visto in assemblea è già potenzialmente diventato un 37,2% (sommando la nuova quota Unipol e il 2% della Pop Emilia congelato sabato), contro la quota dei vincitori (Bilbao, Generali e Della Valle) che hanno ottenuto il 36,9 per cento.
Senza considerare che il mini-patto Mps-Vicenza, che conta il 7,3%, con il lancio dell’Ops spagnola, atteso per il 18-20 giugno, sarà virtualmente sciolto. Il che pemetterà a Vicenza, che si è sempre dichiarata per l’italianità della Bnl, di avvicinare anche il suo 3% al contropatto di Caltagirone. In grado a questo punto di contare su più del 40%.
L’impressione, però, è che tale minoranza di blocco abbia come obiettivo di breve termine quello di provocare il rilancio dell’Ops. Oppure quello di scatenare il lancio di una controfferta, in una sorta di partita a poker che si giocherà nelle prossime settimane. A partire da oggi, con il primo consiglio del nuovo corso, convocato stamane a Roma.
Luigi Abete dovrebbe essere confermato presidente, mentre tra gli altri 14 membri è prevedibile che le vicepresidenze vadano agli uscenti: Pierluigi Fabrizi di Mps e Antonio Ortega Parra per il Bilbao.

Sarà interessante vedere con quale atteggiamento si presenterà alla riunione la pattuglia dei sei membri eletti dal contropatto, rappresentata in prima persona da Caltagirone, Coppola, Statuto, Ricucci, Lonati e Bonsignore.

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