Felice Manti
da Milano
Unipol-Bnl, ci siamo quasi. La riunione di ieri tra Unipol e il cosiddetto contropatto Bnl si è conclusa dopo due ore di colloqui con una fumata grigia solo apparente. Laccordo tra le parti sarebbe a un passo, anche se ci sono da smussare diversi aspetti, legati alla futura governance della banca romana, e soprattutto al prezzo della cessione. Ieri in Via Barberini, chez Francesco Gaetano Caltagirone, cerano tutti: il presidente di Unipol, Giovanni Consorte affiancato dallamministratore delegato Ivano Sacchetti, Danilo Coppola, Giuseppe Statuto, Stefano Ricucci, Giulio Grazioli, Vito Bonsignore, i fratelli Lonati e il padrone di casa.
Per conoscere il destino della banca romana, contesa dalla spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentaria e dalla società assicurativa bolognese, bisognerà aspettare, sembra, almeno fino a venerdì. La partita si gioca su un delicatissimo filo di lana. Consorte avrebbe convinto gli azionisti Bnl che non rientrano nellattuale patto di sindacato di Via Veneto a cedere le loro azioni, pari al 27,5%. Da sistemare ancora ci sarebbero «un po di cose», come ha riferito limmobiliarista Coppola. Il titolo ieri ha chiuso a 2,67 euro (-0,89%). I soci del contropatto avrebbero trovato unintesa poco sopra i 2,70 euro ad azione.
Per Consorte, che nelloperazione si avvarrebbe da qualche tempo della consulenza della Vitale & Associati, questa è lunica strada che porta a Via Veneto. La compagnia assicurativa bolognese ha bisogno di queste azioni per arrivare oltre il 30%, dopo il quale scatterebbe lOpa obbigatoria a un prezzo che gli analisti hanno stimato in 2,52 euro ad azione. Non cè più tempo, infatti, per unofferta concorrente a quella di Bbva.
Sulloperazione rimangono ancora molti punti interrogativi. Il più importante è legato allesborso di cui Unipol dovrebbe farsi carico per chiudere con successo laccordo col contropatto: 2,3 miliardi circa, ai quali aggiungere altri 3,4 miliardi dellOpa obbligatoria. Lintera operazione Bnl ne vale 6,5-7. Cioè circa tre volte la capitalizzazione attuale di Unipol. I soldi potrebbero arrivare da Crédit Suisse, pronta a garantire un finanziamento, da alcune cessioni e da una ricapitalizzazione da 2,5 miliardi. Si è anche parlato del sostegno a Unipol da parte di un pool di banche popolari, meno del possibile aiuto di un tris di istituti di credito europei (Dresdner, Bnp Paribas e Royal Bank of Scotland) che invece a questa operazione ci crede davvero.
Bnl, Unipol va avanti ma a piccoli passi
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