Lamezia Terme «Guidavamo con prudenza, il tempo era brutto, improvvisamente ci siamo trovati addosso quella di terra che ci è venuta addosso. In due tempi e la seconda volta cè stato un terribile boato che mi pare di sentire ancora». È ancora scosso Francesco Timpano, uno dei 5 superstiti della frana che laltra notte ha travolto un pulmino sulla sempre più insicura e impercorribile Salerno-Reggio Calabria. Francesco Timpano, è stato dimesso nella tarda mattinata di ieri dallospedale di Lamezia Terme, dove era stato portato insieme ai suo colleghi. Il ricordo di quei momenti è terribile: «Il furgone - ricorda - si è impantanato nel fango dopodiché è venuto giù il finimondo. Ero seduto sul lato passeggeri, vicino allo sportello, sono riuscito a uscire e ho urlato agli altri di scappare». Poi i momenti successivi alla frana: «Fuori era tutto buio - racconta - eravamo in tre e siamo riusciti anche a tirare fuori uno dei colleghi. Poi, un boato, la seconda frana. Ricordo che sono arrivati alcuni automobilisti di passaggio che ci hanno aiutato in qualche modo... ».
La tragedia si è verificata poco dopo le 23 di domenica. Centinaia di migliaia di metri cubi di fango e detriti, con decine di alberi e arbusti caduti in pochi secondi sullautostrada A3, Salerno-Reggio Calabria. Istanti impressionanti, che hanno spezzato la vita di due persone e hanno segnato in maniera indelebile quella di altre cinque. Francesco Caiola, uno dei sopravvissuti, lultima persona a essere stata estratta viva dalla massa di detriti e fango, ricorda sotto choc: «Danilo (Orlando, ndr), il ragazzo alla guida è morto quasi subito mentre per Nicola (Pariano, luomo che si trovava accanto, ndr) è stata unagonia: si è reso conto di non farcela, ed è morto prima dellarrivo dei soccorritori».
Linferno si è materializzato nel tratto dellA3 compreso tra gli svincoli di Rogliano ed Altilia Grimaldi, nel Cosentino. Sotto il fango e le pietre un furgone su cui viaggiava una squadra amatoriale aziendale di calcetto di ritorno da Terni, dove aveva disputato un memorial. A perdere la vita sono stati Danilo Orlando, 27 anni, giovane catanzarese da poco laureato in Scienze dellamministrazione alluniversità Magna Graecia della città dei tre colli, e Nicola Pariano, 59 anni, dipendente dellEnel originario di Cotronei, un centro del Crotonese, ma residente da tempo a Catanzaro. A cedere sul tratto autostradale in provincia di Cosenza è stato unimponente massa di detriti, fango e arbusti, che ha travolto in pieno il furgone sul quale viaggiavano i componenti della squadra aziendale.
Pesante e diretta la denuncia del presidente dellOrdine dei geologi della Calabria, Paolo Cappadona: «Più volte abbiamo lanciato l'allarme sulla devastazione del territorio calabrese, ma nessuno ci ha mai ascoltato». Cappadona rincara la dose: «Quello che è successo la scorsa notte e roba da terzo mondo: non si può morire per una frana sull'autostrada. In Calabria c'è un territorio devastato, esposto fortemente al rischio idrogeologico».
La A3, è da anni al centro di polemiche, di dibattiti, di inchieste giudiziarie, di lavori dammodernamento infiniti la cui fine non si intravede. Ma al centro dellattenzione ci sono sempre stati soprattutto i presunti interessi delle cosche mafiose sui lavori.
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