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«Un boato fortissimo, poi una pioggia di vetri»

Non solo indonesiani. Ieri il JW Marriott e il Ritz-Carlton di Giakarta erano pieni anche di americani, canadesi, olandesi, australiani, indiani, giapponesi e sudcoreani. Businessman, turisti o camerieri. In pochi minuti due esplosioni li hanno catapultati tutti sulla scena del più grave attentato terroristico in Indonesia degli ultimi quattro anni. «È stato un boato fortissimo, come un tuono, poi poco dopo, la seconda esplosione - racconta Vidi Tanza, impiegato di un ufficio vicino al Marriott -. Non c’è stato molto panico all’inizio, solo quando hanno tutti capito che si trattava di una bomba, la gente ha iniziato a riversarsi in modo disordinato all’esterno dell’edificio». «C’erano feriti ovunque - dice Peter Toumey, dal Marriott anche lui - erano coperti di polvere, avevano tagli su tutto il corpo, i vestiti strappati, molti si sono coperti con gli accappatoi dell’albergo».
Alex Asmasoebrata stava facendo jogging ieri mattina vicino agli hotel, quando «si è sentito un forte odore come di petardi, cinque minuti dopo si è verificata l’esplosione al Ritz-Carlton». «Ho visto un uomo con una gamba mozzata e altri due pieni di ustioni», ha aggiunto.
Tra i feriti, numerosi uomini di affari che nel momento dell’attentato si trovavano impegnati in colazioni di lavoro. Come l’australiano Scott Merrillees, capo del gruppo di risorse naturali per la Panin Bank. «Partecipavamo a un incontro di lavoro del CastleAsia Group, quando abbiamo udito quel rumore orribile» ha spiegato l’uomo, ora ricoverato per danni al timpano e ferite agli arti inferiori.
C’è anche chi, sembra impossibile, non si è accorto di nulla. A raccontarlo alla Bbc è Geoffrey Head. L’uomo si trovava al 23° piano del Ritz-Carlton e ha saputo dell’attacco da alcuni colleghi che lo hanno chiamato al telefono per sapere come stava: «Ho provato subito a chiamare la reception, ma nessuno rispondeva; poi mi sono accorto che la tv non funzionava. Allora mi sono affacciato dalla finestra e al piano terra ho visto un tappeto di vetri rotti. Mi sono precipitato fuori, ma mi ha sorpreso non aver sentito nessun allarme o avviso di evacuazione. La cosa surreale è stata scendere con l’ascensore e camminando nella hall accorgermi che il bar era completamente distrutto».


Yanuar, impiegato al Marriott, era davanti all’ingresso dell’hotel quando è scoppiata la bomba: «Sono stato investito da una pioggia di vetri; mi sembra assurdo, perché per quanto ne sappia io chiunque entrava in albergo doveva sottoporsi a un doppio controllo. Pensavo fossimo al sicuro, invece...». Invece, secondo altre testimonianze, il metal detector del Marriott era fuori uso già da alcuni giorni.

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