Bucarest Dopo Grecia e Italia, anche la Romania sembra destinata a dotarsi dun governo tecnico che metta in campo le riforme richieste dalle istituzioni internazionali - nel caso di Bucarest il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e la Commissione europea - superando proteste e resistenze interne. Il primo ministro Emil Boc, da settimane nel mirino della contestazione, ha rassegnato ieri le sue dimissioni.
Il presidente Traian Basescu sta lavorando sullipotesi di dare lincarico a un tecnico che formi un governo con esperti inseriti nei posti chiave. Basescu, in ossequio a quanto impone la Costituzione, ha già nominato un primo ministro ad interim la ministra per la Giustizia Catalin Predoiu, e ha indicato nel capo dei servizi dintelligence esteri Mihai Rezvan Ungureanu il premier designato.
Boc ha affermato di voler far «distendere la situazione politica e sociale» del Paese. «Io so - ha detto in tv - che abbiamo preso misure dolorose, ma già cominciamo a raccoglierne i frutti». Una percezione, questultima, che non è quella dei tanti dipendenti pubblici che hanno visto decurtati i loro salari del 25 per cento lo scorso anno, dei tanti pensionati che hanno visto ritoccare al ribasso le loro pensioni e di tutti i cittadini che hanno visto limposta di valore aggiunto passare dal 19 al 24 per cento.
La Romania, duramente colpita dalla crisi già nel 2008, ha già chiesto prestiti internazionali per 25 miliardi di euro.
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