Rivelazione di segreto dufficio: è il reato ipotizzato dalla procura di Roma dietro la fuga di notizie sul presunto pedinamento di Bocchino. Il fascicolo, aperto sulla base di un esposto presentato dal presidente del Copasir, Massimo DAlema, è al vaglio del procuratore Giovanni Ferrara. Il fascicolo contiene un servizio del quotidiano la Repubblica in cui è riportata la notizia del presunto pedinamento del parlamentare Fli a cui fa riferimento lo stesso DAlema. La notizia è stata diffusa ieri dai componenti del Pdl del Comitato, Quagliariello e Cicchitto. «DAlema - spiega Quagliariello - ha fatto riferimento a materiale secretato e ha detto di aver mandato allautorità giudiziaria un esposto per una fuga di notizie».
«Siamo preoccupati - hanno aggiunto i parlamentari - per una sovraesposizione del Copasir che potrebbe nuocergli. Abbiamo anche posto a DAlema il problema, deontologico e non penale, sul modo di stare al Copasir e su questo aspetto specifico mi sembra che abbiamo riscontrato una certa sensibilità».
Lesposto, presentato da DAlema lo scorso 6 ottobre in merito alla presunta fuga di notizie, è al momento contro ignoti. Nel caso in cui le verifiche della magistratura portassero ad accertare responsabilità di componenti del Copasir per la rivelazione di informazioni coperte da segreto, troverebbe applicazione la legge sui servizi di sicurezza che obbliga al segreto tutti i membri del Copasir: chi viola questo impegno rischia da 5 mesi a 3 anni di carcere.
Lo stesso Bocchino è intervenuto a proposito del ruolo dellaltro falco finiano, Carmelo Briguglio, in commissione: «Laggressione del Pdl al collega Briguglio per il lavoro che svolge al Copasir è istituzionalmente sgradevole e politicamente scorretta perché nasce dopo la costituzione dei gruppi di Futuro e Libertà.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.