«Sono senza parole, cado dalle nuvole». Larchitetto di Expo e del Bosco verticale disegnato allinterno del progetto di Garibaldi-Repubblica è irritato. Risponde alla telefonata dagli Usa, e devessere lultima di una lunga serie. «Primarie Pd: a Milano spunta il nome di Stefano Boeri» titolava ieri in prima pagina «LUnità». Il Pd, racconta larticolo, vorrebbe esprimere un proprio candidato, capace di raccogliere le forze migliori della città, riformista e moderato. E svela il mistero sul nome che dovrebbe essere presentato ai primi di settembre, dal palco della festa democratica al Palasharp. Ma il diretto interessato assicura: «Non cè niente di fondato, cado dalle nuvole e onestamente sono in forte imbarazzo».
Che proprio caschi dalle nuvole è improbabile, e corregge il tiro «sono diversi mesi che il mio nome circola ma insieme a quello di tanti altri, mio fratello Tito, il presidente del tribunale Livia Pomodoro, lavvocato Umberto Ambrosoli. Ma ripeto che la notizia è infondata». Non escluso un suo coinvolgimento nella politica milanese in vista delle comunali 2011, anche se sembrerebbe propendere più per una lista civica («sto solo ragionando da qualche tempo su un progetto insieme ad altri, al limite ne parlerò a tempo e ora» si limita ad concludere).
Boeri è larchitetto che ha lavorato a stretto fianco con il sindaco-commissario per la realizzazione del masterplan di Expo, ma ha firmato contro il Piano di governo del territorio fiore allocchiello della giunta Moratti un appello ai milanesi per riscriverlo e di recente anche i cinque referendum per una città più vivibile lanciati dallex assessore alla Mobilità Edoardo Croci.
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