Caro Massimo Boldi, dov’era finito?
«Come sarebbe? Sono sempre in giro: lavoro, lavoro e lavoro».
Domani torna in tv...
«Sì, ore 21.30, Canale 5. Titolo I fratelli Benvenuti».
Quante puntate sono? In un primo tempo erano dodici, poi sono diventate sei. Com’è la faccenda?
«Semplice: sono sei puntate, ciascuna divisa in due parti di cinquanta minuti».
Era da un po’ che non girava una fiction...
«Da Un ciclone in famiglia di sei anni fa. Ma preferisco chiamarlo film per la televisione. Lo trovo molto carino e non perché tra gli sceneggiatori ci sia io: un perfetto cocktail di umorismo e sentimento».
La trama in breve...
«Spremuta all’osso. Un vecchio salumiere, Paolo Ferrari, lascia il suo storico negozio ai tre figli: nell’ordine io, Barbara De Rossi e Enzo Salvi. Gli altri due vogliono venderla, convinti che sia destinata al fallimento, per inserirla in un grande centro commerciale, io invece mi oppongo».
Com’è nata la storia?
«Da un’idea mia e di Pipolo, quello del popolarissimo duo con Castellano, con cui negli anni Ottanta avevo girato Grandi magazzini. Poi Pipolo è morto, e io l’ho lasciata qualche anno nel cassetto, prima di riprenderla in mano».
Dove si svolge?
«In una località imprecisata del Nord».
Ma dove avete girato?
«A Lodi».
Riconoscibile quindi?
«Altroché».
Il regista è Paolo Costella, una sua antica conoscenza....
«Sì, era l’aiuto di Enrico Oldoini sul set di I due carabinieri, che ho fatto con Verdone più di vent’anni fa».
Lei tiene a battesimo molti volti femminili, tra i quali uno che le è molto caro, quello di Manuela, una delle sue tre figlie...
«La seconda, che, tra parentesi, proprio mercoledì sera ha abbandonato l’Isola dei famosi».
Ha stoffa la ragazza, papà cosa ne dice?
«È brava, molto brava. Qui fa la barista in coppia con Valeria Graci, del duo di Zelig Valeria e Katia».
Altra debuttante in una fiction, Elisabetta Gregoraci...
«Che proprio ieri è diventata mamma, auguri, che ha la parte di un’edicolante un po’ troppo chiacchierona, circondata da mille corteggiatori».
Ancora una bellissima, Elisabetta Canalis: ruolo?
«È una ragazza indiana che si innamora di mio figlio, Davide Silvestri».
Un personaggio per Clooney non siete riusciti a trovarlo?
«L’anno prossimo».
E poi il grande ritorno di Gloria Guida, la bomba sexy del fu cinema erotico italiano. Dorelli non è geloso?
«Macché geloso, era contentissimo. Sono passati trent’anni, niente pose sexy, anche perché nel film è mia moglie. Per la verità un po’ stufa, tanto che vorrebbe fuggire in India».
Le donne, se Dio vuole, sono finite, passiamo al reparto maschile...
«Quasi finite, c’è anche la mia compagna, Loredana De Nardis e sua figlia, Francesca Di Murro».
Non è per farle le pulci, ma il romanissimo Enzo Salvi è un fratello poco credibile...
«Nel film c’è un retroscena che spiega tutto: il personaggio è nato a Roma».
Poi Massimo Ciavarro, i Fichi d’India, I Turbolenti, Paolo Migone, ma soprattutto Vittorio Feltri...
«Sì, ha due camei, nella prima e nella quarta puntata».
Beh, ci dica, che impressione le ha fatto sul set?
«Ottima. Molto naturale, simpatico, alla mano».
Lo si vede in redazione o in salumeria?
«In salumeria, dove è un cliente fisso».
E cosa prende?
«Un panino al prosciutto. Di Parma».
Entra da solo in negozio?
«Solissimo».
E parlate anche di politica?
«Neanche per sbaglio».
Lei qualche anno fa diceva che il suo pubblico era molto trasversale, nonni, padri, nipoti. Oggi è ancora così?
«Penso di sì. Mi vogliono bene tutti, dagli anziani ai bambini. Peccato che quelli più piccoli non mi possano vedere: le 21.30 è un po’ troppo tardi. Se Striscia si accorciasse...».
Senta Boldi, col cinema come va? L’ultimo suo film è «Una fidanzata per papà», con Simona Ventura, di due anni fa...
«Ma sto girando proprio in questi giorni a Roma A Natale mi sposo, che uscirà in novembre. Regista ancora lui, Paolo Costella».
Tutto a Roma?
«No, metà. L’altra fetta a Saint Moritz, dove siamo stati per un mese».
Cast molto folto, a quanto pare...
«Direi di sì. Vincenzo Salemme, Nancy Brilli, Teresa Mannino, l’idolo delle ragazzine Jacopo Sarno, Lucrezia Piaggio, che era mia figlia in Matrimonio alle Bahamas, e ancora Massimo Ceccherini, Ric, rimasto da poco orfano di Gian, e due attori dei Fratelli Benvenuti, la Canalis, e Salvi».
Lei, si sa, riceve moltissimi messaggi dagli ammiratori. Quanti le chiedono di tornare con De Sica?
«La maggior parte. Dividendoci abbiamo perso tutti e due».
L'ha visto «Il figlio più piccolo», dove De Sica ha il suo primo ruolo drammatico?
«No».
Guarda caso, diretto da Pupi Avati, il regista dell'unico film drammatico di Boldi, il floppissimo «Festival» di quindici anni fa...
«Dato che io ero andato male, chi gliel'ha fatto fare a Christian di ripetere il mio errore?».
L’ultima domanda, nuovissima peraltro: lei si vede ancora sul set con il suo amico-nemico?
«Per ora no, abbiamo contratti blindati. Magari a ottant’anni».
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