Una diagnosi prenatale non invasiva, estraendo dal sangue materno le cellule fetali ed esaminandole con un chip microelettronico è in fase di messa a punto presso Silicon Biosystems, una start-up italiana ad alta tecnologia. Il nuovo test mira a dare una risposta più affidabile dei test di screening non invasivi attualmente in uso, senza i rischi di aborto ad essi associati.
Giuseppe Giorgini, presidente e amministratore delegato della società, ha creduto e continua a credere nelle persone che fanno ricerca all'interno delle Università, nei loro progetti, nel loro valore. Dopo anni passati come dirigente nell'industria farmaceutica (è stato fra l'altro, a capo di Amgen Italia) ha deciso di diventare imprenditore e lo ha fatto quando ha raggiunto la certezza di poter disporre di un team di altissimo livello (ingegneri, chimici, biologi ) e di una proprietà intellettuale molto solida.
Silicon Biosystems, che ha sede a Bologna, ha già depositato 15 brevetti, alcuni già concessi anche negli Stati Uniti d'America, in Cina ed in molti paesi europei. Entro la fine del 2008 ce ne saranno altri dieci e ciò significa che verranno trovate nuove soluzioni per sfruttare meglio il «linguaggio» delle cellule. Intanto, fra i risultati già ottenuti, merita d'essere ricordata una nuova metodica per isolare le cellule spermatiche degli aggressori dal materiale genetico della donna aggredita in casi di stupro.
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