"Nel comunismo c'è stata stata una generazione di persone che si è sacrificata, che ha creduto, che ha combattuto". Quando sabato scorso il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha elogiato l’esposizione Avanti popolo: la storia del Pci in Italia, non pochi esponenti della maggioranza ha storto il naso. Non soltanto perché se n'è uscito con l'infelice frase "Allora c'erano valori", ma perché la mostra organizzata in Sala Borsa a Bologna e promossa dalla fondazione Istituto Gramsci e dal Centro studi di politica economica (Cespe) è un vero e proprio spot elettorale, "una mostra propagandistica che neanche il Minculpop avrebbe fatto". Proprio per questo il consigliere regionale del Pdl Galeazzo Bignami ha fatto sapere che, sabato prossimo, verrà allestita una "contro mostra" per mostra il vero volto del comunismo.
Si intitolerà Vera storia del Pci. I pannelli della mostra organizzata dal Popolo della Libertà saranno montati in piazza Nettuno, proprio all'ingresso della Sala Borsa. "La vera storia del Pci - ha spiegato Bignami - è fatta di assassini, sangue e prelevamenti che avvenivano di notte per tutti i non comunisti. Di una sistematica battaglia alla patria e all’unità nazionale. Ma di queste cose nessuno parla". La storia, d'altra parte, parla chiaro. Recentemente, ne Il sangue dei vinti Giampaolo Pansa ha raccontato delle esecuzioni avvenute nel triangolo della morte e, più in generale in Emilia Romagna: all'indomani del 25 aprile 1945, scoppiarono vere e proprie rappresaglie ad opera di settori vicini al Pci contro i "nemici di classe", ammazzati con la sola accusa di aver simpatizzato per il fascismo. Proprio per questo il consigliere regionale del Pdl ha criticato anche la scelta di Casini di presenziare, sabato scorso, al taglio del nastro. "Una scelta inopportuna da parte di una persona di cultura cattolica e proveniente dalla Democrazia cristiana", ha aggiunto Bignami convinto che, "eccetto forse qualche caso individuale, i comunisti sono la categoria peggiore".
La mostra promossa dall'Isitituto Gramsci e del Cespe ha ricevuto anche il patrocinio del Comune guidato dal sindaco pd Virginio Merola e della Regione governata dal democratico Vasco Errani. Il consigliere comunale del Pdl, Marco Lisei, ha già chiesto un accesso agli atti per chiedere le ragioni della concessione di Sala Borsa da parte del Comune e per verificare se ci sono stati finanziamenti pubblici. "Per questa mostra sono stati spesi 100mila - racconta Lisei - sono soldi buttati via.
Sono stati usati per la glorificazione della storia di sangue del Pci, quando potevano essere spesi per una mostra completa e veritiera sulla storia d’Italia, visto che è organizzata in occasione del 150 anni dell’Unità nazionale, oppure dati in beneficienza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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