Elezioni Amministrative

BOLOGNA/ «La Rossa» si scopre un po' pallida E l'astensionismo fa tremare il Pd

«Stasera vinci, auguri!». Così disse Sergio Cofferati, telefonando a Flavio Delbono all'inizio dello spoglio. L'ultimo pensiero dell'ex sindaco al possibile successore a primo cittadino di Bologna. E per ore il candidato del Pd è stato oltre il 50%: fino a quel 49,9 che, dopo l'una di notte, cominciava a sapere di ballottaggio. Un pugno di voti, 7-800, ha deciso la sfida. Mezza Bologna è andata a letto con Delbono sindaco e si è svegliata, ieri, col ballottaggio. Delbono si è fermato al 49,4%, non gli è bastato nemmeno l'appoggio di Romano Prodi.

Il 20 e 21 giugno si tornerà alle urne per scegliere tra lui e Alfredo Cazzola, sostenuto da Pdl e Lega (29,1%). Netto il flop di Giorgio Guazzaloca (12,6%). L'ex sindaco si è rifiutato di fornire indicazioni di voto. Delbono ha già ringraziato i suoi elettori e ha lanciato un appello al voto, spargendo ottimismo: «Vincerò». Cazzola, tace: lo farà fino a domani, pare, e non è escluso che allora possa calare l'asso, una visita di Berlusconi.

Per il Pd, ora l'incubo si chiama astensionismo: il voto amministrativo è stato una disfatta, anche se il segretario provinciale Andrea De Maria (doppiato da un collega di partito nelle preferenze) ha parlato di un «buon risultato». Ma i numeri dicono altro: l'ex partitone è sceso in Comune sotto la soglia del 40%. Ben 10 punti in meno delle amministrative del 2004. Per uscire dalla buca, si è già messo alla ricerca di nuovi accordi elettorali: il più corteggiato è Giovanni Favia, il candidato della lista di Beppe Grillo che ha ottenuto un sorprendente 3,27%.

All'orizzonte si profila poi uno scenario amministrativo ingarbugliato: se dal ballottaggio uscisse vincitore Cazzola, si ritroverebbe un Consiglio comunale a maggioranza di centrosinistra perché le liste che sostengono Delbono hanno superato il 50%.

Si dovrebbe tornare alle urne.

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