Bomba al premier c’è la pista anarchica

BolognaNon bastavano le insidie preparate sul territorio nazionale. Ora Silvio Berlusconi diventa anche l’obiettivo del terrorismo internazionale. Un codice di legge in lingua greca, edizione 2003. Lì dentro era stato scavato lo spazio necessario ad inserire l’esplosivo da recapitare al presidente del Consiglio. Il pacco-bomba scoperto sul volo Tnt, partito da Atene martedì sera e diretto a Parigi, si è incendiato dopo l’intervento degli artificieri, ieri mattina a Bologna. Una lunga fiammata e ben poco è rimasto nelle mani degli investigatori. Una cosa però è certa: se il plico avesse raggiunto il suo destinatario, cioè Berlusconi, l’esplosione avrebbe messo in serio pericolo la sua incolumità. La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta contro ignoti per introduzione, nel territorio dello Stato, di materiale esplodente e per attentato con finalità di terrorismo o di eversione. «Chi ha avuto la sventura di maneggiare il pacco - ha spiegato il pm bolognese del pool antiterrorismo Valter Giovannini - avrebbe potuto riportare conseguenze anche serie». Proprio per questo il premier nell’inchiesta risulta persona offesa.
Quella bolognese non è l’unica tappa dell’ondata di attentati, per lo più sventati, diretti a leader europei e ambasciate internazionali partiti da una nazione - la Grecia - dove le conseguenze della crisi economica hanno duramente acuito le tensioni sociali. I sistemi di sicurezza internazionali sono in stato di allerta ed è anche grazie a questo che i controlli incrociati effettuali sul cargo greco hanno permesso di individuare l'anomalia sul volo Atene-Parigi. «La minaccia esiste», ha spiegato il presidente del Copasir Massimo D’Alema assicurando che si occuperà dei pacchi bomba indirizzati a Berlusconi. La pista seguita dalla procura di Bologna, intanto, è quella degli anarco-insurrezionalisti greci e le indagini procedono in parallelo sui due fronti, italiano ed ellenico. Foto di quello che è rimasto del plico verranno inviate agli investigatori greci per risalire alla natura del libro scelto per l'attentato. Il pacco, di per sé, pesava solo un paio di chili e tra le pagine, scavate ad arte, c’era la polvere esplosiva. Sull’involucro esterno il nome, il cognome e l’indirizzo del destinatario: «Silvio Berlusconi. Palazzo Chigi». Mittente: un generico politico greco che, contattato dalle autorità locali, ha negato di aver inviato alcunché al premier italiano.
Così la scorsa notte è scattata la macchina della sicurezza: il volo, alle 21.45 di martedì, è stato dirottato sull’aeroporto Marconi di Bologna dove è partito il protocollo operativo del caso.

Da ieri, con una circolare del Dipartimento della pubblica sicurezza, tutti i posti di polizia di frontiera degli scali aeroportuali italiani sono stati invitati ad esercitare controlli più accurati su merci e pacchi in partenza e in arrivo nel nostro paese.

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