Unavventura imprenditoriale nata, e proseguita, sui binari giusti. Attiva in Italia con lattuale ragione sociale dal 2001, Bombardier Transportation non ha mai abbandonato la strada della crescita, che lha condotta in pochi anni a diventare una delle più importanti realtà manifatturiere del Paese nel settore del materiale rotabile. Parte del gruppo multinazionale Bombardier, un colosso globale da 20 miliardi di dollari di fatturato equamente ripartiti tra le divisioni Transportation (treni) e Aerospace (aerei), lazienda gioca un ruolo di primissimo piano in tutti i più importanti progetti ferroviari in corso nella Penisola.
«Siamo leader indiscussi nel comparto delle locomotive, dove deteniamo il 97% del mercato - esordisce Roberto Tazzioli, presidente e amministratore delegato di Bombardier Transportation Italia -. In questo ambito, il prodotto di punta è senza dubbio la E464 per il trasporto regionale: Trenitalia ne ha già ordinate 538, ma stiamo trattando un ulteriore ordine di 100 più unopzione per altre 50. Numeri, questi, che ci permetteranno di dar vita alla più grande flotta omogenea dEuropa».
Una partita particolarmente significativa, poi, Bombardier la gioca sul terreno dellalta velocità, settore che la vede presente nel 95% dei treni attualmente in circolazione nel Vecchio continente. Come parte del Consorzio Trevi, lazienda ha già partecipato alla costruzione dellEtr500 Frecciarossa, sviluppando lazionamento elettronico e parte dellequipaggiamento elettrico delle motrici, ma ora si prepara a una nuova sfida: «Attendiamo tra fine ottobre e inizio novembre la gara indetta da Trenitalia per i nuovi treni ad alta velocità - spiega Tazzioli -. Proprio in vista di questo appuntamento, nellaprile dellanno scorso abbiamo siglato un accordo con AnsaldoBreda, società di Finmeccanica, per la produzione e commercializzazione di un treno in grado di superare i 300 orari».
Passando dalle lunghe percorrenze al trasporto locale, altri fiori allocchiello di Bombardier sono gli Eurotram di Milano, disegnati da Zagato e capaci di aggiudicarsi il premio Compasso doro dell'Adi, i nuovi tram di Palermo e la navetta per il movimento passeggeri dellaeroporto romano di Fiumicino. Commesse importanti, che lazienda può onorare anche grazie al deciso salto di qualità impresso allo storico stabilimento di Vado Ligure, che oggi sforna dieci locomotori al mese (con punte di 14) contro i cinque del 2001. Tanto che per la fine di questanno si prevede di raggiungere il tetto-record di 140 unità, 40 in più rispetto al 2008.
«Questi numeri - commenta Tazzioli - dimostrano come i nostri avanzati sistemi di gestione industriale possano essere un modello efficace per il recupero della competitività, fattore più che mai cruciale in una fase di crisi economica». Crisi che, comunque, Bombardier Transportation Italy ha attraversato senza eccessivi traumi, forte di un solido portafoglio ordini e della nuova organizzazione del lavoro introdotta a Vado Ligure, ispirata alla medesima filosofia giapponese kaizen (kai=cambiamento, zen=meglio) già adottata da industrie come Toyota. Di che cosa si tratta? Per rendersene conto, basta visitare lo stabilimento e notare gli adesivi con la scritta Takt seguita da un numero progressivo, applicati sulle locomotive in costruzione. A ogni Takt corrisponde una fase di lavoro di cinque giorni per squadra di tecnici, conclusa la quale la locomotiva viene spostata nella zona riservata al Takt successivo.
«In questo modo - assicura Tazzioli - non servono report per sapere come sta andando la produzione: è sufficiente verificare se il locomotore si trova nel Takt giusto. Tutti sono così responsabilizzati sul rispetto dei tempi, pur con ritmi di lavoro non alienanti». E al termine del processo, quelli che escono dalla fabbrica sono prodotti amici dellambiente: tutti i treni, infatti, vengono realizzati con materiali riciclabili al 93% e possono contare sull'innovativa piattaforma tecnologica Eco4, in grado di garantire risparmi fino al 50% sul consumo energetico.
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