Si alzano i toni della sfida per la presidenza di Confindustria: mentre aumenta il vantaggio di Giorgio Squinzi, il rivale Alberto Bombassei contesta apertamente la scelta del Comitato Mezzogiorno, schieratosi a favore del patron della Mapei, venerdì scorso, dopo «una frettolosa riunione» e pareri «irritualmente raccolti con mail e telefonate». Secca la risposta delle associazioni del Sud, che non solo confermano lappoggio a Squinzi, «frutto di numerosi confronti» ma respingono al mittente le critiche: «Ci sembra poco appropriato che ci vengano impartite lezioni di stile», scrivono, ricordando a Bombassei il «recente incontro con i colleghi del Veneto», dove Squinzi non era presente.
Nella sua lettera ai presidenti delle associazioni del Sud Bombassei chiedeva infatti un confronto vero con entrambi i candidati, per parlare di «programmi e di idee». «Sono sicuro - scrive - che nessuno di voi vorrà lasciare che unombra gravi sulle modalità, con le quali le associazioni del Mezzogiorno assumono una decisione così importante per il futuro della nostra Confindustria». E sullargomento Bombassei è tornato anche dopo lincontro con gli industriali dellEmilia Romagna. «Al Sud non credo che le procedure siano quelle corrette - ha detto - perchè sarebbe stato più corretto ascoltare due competitori e poi far giudicare la gente sulle idee migliori come si fa in democrazia e nei paesi civili. Il forzare un territorio, come in questo caso il Meridione, a prendere una posizione lo trovo anche di cattivo gusto oltre che non corretto». Dal canto suo, Squinzi ha lanciato una frecciata al rivale: del suo programma «non ho capito tutto fino in fondo, in ogni caso vado avanti»,ha detto.
Resta il fatto che i molti incontri con i «grandi elettori» a cui hanno partecipato ieri Luigi Attanasio, Antonio Bulgheroni e Catervo Cangiotti si sono invariabilmente conclusi a favore di Squinzi. Uno dopo laltro, si sono schierati dalla sua parte Mario Lupo, presidente dellAssociazione imprese generali di costruzioni, Maurizio Stirpe, vicepresidente di Unindustria, il presidente di Federtrasporto, Alberto Brandani, il presidente degli industriali di Cosenza, Renato Pastore e il presidente di Confindustria servizi innovativi e tecnologici, Ennio Lucarelli. La giornata romana dei tre saggi, daltronde, si era aperta con la conferma ufficiale del sostegno «compatto» a Squinzi da parte degli industriali del Lazio, per bocca del presidente di Unindustria, Aurelio Regina.
E proprio lui potrebbe essere il futuro vicepresidente di Confindustria, con ruolo esecutivo, stando alle voci più accreditate sul futuro vertice con Squinzi presidente. A chi gliene chiedeva conferma, Regina ha replicato: «Non so se considerarlo un augurio o una minaccia».
Ma si parla anche di ruoli importanti per Diana Bracco e Aldo Bonomi: per Emma Marcegaglia, come già anticipato dal Giornale, non solo si profila di restare alla presidenza della Luiss, ruolo già assegnato al past president, ma, in modo invece irrituale, anche quella del Sole 24 Ore, dove il direttore Roberto Napoletano potrebbe assumere anche la qualifica di direttore editoriale.
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