da Amman
Il segretario generale dellOnu, Kofi Annan, ha denunciato limpiego di bombe a grappolo nel Libano del sud da parte di Israele, armi che, ha detto, «non dovrebbero essere usate in zone abitate». «È necessario procedere velocemente per neutralizzarle», ha aggiunto Annan in una conferenza stampa dopo aver incontrato re Abdullah di Giordania, rendendo noto di aver chiesto nei suoi colloqui di mercoledì con le autorità israeliane la consegna di informazioni utili a individuare i punti in cui sono state lanciate. Gli esperti dellOnu avevano denunciato la contaminazione della regione con 100mila proiettili non esplosi.
«È scioccante, e completamente immorale, che il 90 per cento delle bombe a grappolo siano state disseminate da Israele nelle ultime 72 ore del conflitto, quando sapevamo che la guerra sarebbe finita», aveva denunciato mercoledì il responsabile dellintervento umanitario dellOnu, Jan Egeland.
Immediata la replica di Israele, che sostiene di non aver violato il diritto internazionale con le armi impiegate. «Israele ha agito nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali, utilizzando solo armi consentite», ha dichiarato la portavoce del governo israeliano, Miri Eisin.
Unanaloga presa di posizione è venuta anche dai vertici delle forze armate dello Stato ebraico, che in un comunicato hanno sottolineato che «tutte le armi e le munizioni utilizzate dallesercito sono consentite dalle leggi internazionali».
Nel corso della sua visita in Giordania, Annan aveva dichiarato che «armi di questo tipo non dovrebbero essere impiegate nelle aree civili».
Mercoledì lo Stato ebraico era stato criticato anche da Jan Egeland, coordinatore degli affari umanitari dellOnu, che aveva definito «immorale» luso delle bombe a grappolo.
Il nome tecnico di questo tipo di ordigno è «cluster bomb».
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