«In tutto, lattentato londinese non è costato più di 10-11mila euro ed è frutto di un autofinanziamento». A dichiararlo, è leconomista Loretta Napoleoni, consulente del governo Usa in materia di sicurezza, che ricostruisce lassetto finanziario dei signori del terrore. Quanto alla provenienza di quei 1.500 miliardi di dollari che, secondo le ipotesi più accreditate, sarebbe lammontare delle risorse della rete legata ad Al Qaida, leconomista non ha dubbi: «Esistono tre componenti di 500 miliardi di dollari ciascuna. La prima - spiega - è il fatturato generato dallattività criminale nel mondo. La seconda è leconomia illegale come, ad esempio, le fughe di capitali o la corruzione. Lultima è la nuova economia del terrorismo che include tutti i gruppi». «Di questi 500 miliardi - aggiunge la Napoleoni -, un terzo viene da attività legittime come le donazioni di istituti caritatevoli islamici infiltrati e le partecipazioni a multinazionali da parte di Bin Laden. Gli altri due terzi sono attività criminali: contrabbando di droga, armi, prodotti elettronici e frodi di carte di credito». «Allinizio della scorsa settimana - osserva leconomista, commentando alcuni movimenti finanziari sospetti che hanno preceduto gli attacchi di Londra - ci sono stati moltissimi scambi di oro che, allimprovviso, è salito ai massimi storici. È possibile, ma manca la conferma delle banche, che quegli aumenti siano legati alla rete del terrore. Lo stesso Bin Laden due anni fa aveva detto che bisognava tornare alluso delloro come mezzo di scambio. Al Qaida, in passato, ha utilizzato questo genere di mercato per far uscire fondi dallAfghanistan». «Al Qaida è cambiata - conclude la Napoleoni -. La guerra in Afghanistan ha distrutto le sue basi, ma lha fatta diventare unicona.
I gruppi di giovani localizzati in Europa vogliono emulare il maestro. Riproducono nei Paesi in cui vivono gli stessi attacchi: si organizzano esplosioni simultanee e si diffonde il panico in borsa ma con risorse irrisorie».«Le bombe su bus e metrò costate più di 11mila euro»
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