Urlare contro il «regime televisivo» che censura i radicali è, da sempre, nel Dna dei seguaci di Marco Pannella. Visti spesso lamentare la scarsa attenzione della tv di Stato nei loro confronti con modalità spettacolari: imbavagliati, cartello al collo, prima di ogni chiamata alle urne, che fosse per le politiche o per il referendum di turno. Con un simile pedigree, non stupisce il sit in organizzato ieri a San Macuto dal segretario del partito, Mario Staderini, critico con i componenti della commissione di vigilanza Rai, rei di aver abdicato al «loro obbligo istituzionale ad adottare atti dovuti per legge». Tanto che «la campagna elettorale per le regionali 2010 è già fuori legge», spiega Staderini.
Nel Lazio corre Emma Bonino, leader radicale, candidata in pectore anche per il Pd. Ma nelle stesse ore in cui i radicali rispolverano gli slogan sul bavaglio Rai, la «loro» candidata imbocca la via dellautocensura, proprio con la tv di Stato. In pratica Porta a porta decide di intervistare le due donne che si contendono il posto di governatore del Lazio. Renata Polverini accetta di buon grado. La senatrice radicale, invece, rifiuta lintervista. Decisione curiosa. Anche perché ieri, parlando di tuttaltro tema (il ritorno del nucleare), Emma è tornata pure lei sul tema del servizio pubblico che non fa il suo lavoro. Attaccando tra laltro proprio la trasmissione di Bruno Vespa, più attenta alla cronaca nera che «a un dibattito serio su dove deve andare il Paese dal punto di vista energetico». In realtà i rapporti tra Bonino e Vespa non sono mai stati idilliaci.
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