Il Bono samaritano e i Gates ecco le icone del 2005

La rivista «Time» premia il leader degli U2 e i «coniugi Microsoft» per il loro impegno sociale: «Hanno reso sexy la solidarietà»

Il Bono samaritano e i Gates ecco le icone del 2005

Giuseppe De Bellis

Le persone dell’anno di Time sono tre ricchi buoni. Sono miliardari due filantropi e un politico-rockstar. Bono Vox è al centro, con gli occhiali. Bill a sinistra, Melinda a destra. Gli ultimi sono una coppia. La coppia Gates. L’altro è un cantante che conta più di una capo di Stato. Fa quello che dovrebbe fare Kofi Annan: si siede alla Casa Bianca, al Cremlino, a Strasburgo e Bruxelles. Con gli occhiali ombrati e le scarpe con la zeppa. La credibilità oltre l’aspetto. Chiede sempre la stessa cosa e forse qualcuno l’ascolta: «Bisogna ridurre il debito dei paesi poveri».
Non si vira. L’anno dopo George W. Bush, il magazine più celebre del mondo sceglie tre persone che stanno dalla sua parte. Il mondo lo vedono come lui: i ricchi aiutano i poveri, con la democrazia esportata e con i soldi donati. Bill, Melinda e Bono il simbolo del 2005. L’anno dello choc del dopo-tsunami in Asia, della devastazione negli Usa degli uragani Katrina e Rita, del terremoto in Pakistan. L’anno delle tragedie è anche quello dei Buoni Samaritani. Che sono loro tre, Bill Melinda e Bono. Ovvero lo specchio delle anime candide del pianeta. I ricchi buoni arrivano sulla copertina del tradizionale numero di prima di Natale che in otto decenni di storia è toccata al Mahatma Ghandi e papa Giovanni Paolo Secondo, ai presidenti Franklin Delano Roosevelt e John Fitzgerald Kennedy, all’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani dopo l'11 settembre, ma anche ad Adolf Hitler, a Josif Stalin e all'Ayatollah Ruhollah Khomeini.
Alla «trinità» della beneficenza su scala mondiale aveva fatto concorrenza fino all'ultimo Madre Natura. Era quella la voce che circolava, la classica indiscrezione della vigilia che ritualmente precede l'appuntamento del numero di Time sulla Persona dell'Anno. Madre Natura e il suo risveglio dopo la tempesta 2005. Alla fine, invece, ha vinto chi la natura la aiuta. «I disastri improvvisi ottengono titoli e copertine, ma il giorno dopo altre tragedie di dimensioni evitabili maturano in silenzio: il bambino che muore di malaria in Africa ogni 29 secondi, la persona contagiata dall'Aids ogni 6,4 secondi, gli otto milioni che muoiono ogni giorno perché sono troppo poveri per rimanere vivi», ha commentato il direttore di Time, Jim Kelly, in un messaggio ai lettori in cui spiega il significato della scelta. Secondo Kelly, con stili diversi, la coppia Gates e Bono «si sono dimostrati straordinariamente efficaci» nel far fronte a queste calamità: il fondatore di Microsoft e la moglie hanno creato la fondazione di beneficenza più ricca del mondo (29 miliardi di dollari) per la lotta alle malattie nei Paesi del Terzo Mondo, mentre il cantante irlandese con gli occhiali rosa «ha reso sexy» la beneficenza e «ricattato moralmente» i leader dei Paesi più ricchi del mondo a condonare i 40 miliardi di dollari di debito dovuti dalle nazioni più povere.
Ed ecco la motivazione buonista della copertina: «Per esser stati saggi nel bene fatto agli altri, per avere riscritto le regole della politica e della giustizia, per aver reso la beneficenza più intelligente e la speranza un fattore strategico, e poi per aver sfidato il resto del mondo a seguirli lungo questa strada». In coincidenza del numero sulla Persona dell'Anno, Time ha anche conferito altri onori: ha attribuito la Partnership dell'Anno alla alleanza bipartisan tra gli ex presidente George H. W. Bush e Bill Clinton per la ripresa dalle regioni colpite dallo tsunami e da Katrina, mentre l'edizione per ragazzi Time for Kids ha scelto J.K. Rowling, l'autrice dei libri di Harry Potter, di stretta misura sul ciclista Lance Armstrong. Il magazine americano ha incluso nel numero di fine anno anche una carrellata di personaggi che hanno contato nel 2005: tra questi l'agente della Cia Valerie Plame e il magistrato indipendente che indaga sul suo smascheramento Patrick Fitzgerald, papa Benedetto Sedicesimo e la mamma pacifista Cindy Sheehan.
È dal 1927 che il settimanale fondato da Henry Luce dedica all'uomo, la donna o l'idea che nel bene o nel male hanno influenzato i precedenti 12 mesi la cover story del numero di fine dicembre. Quell'anno l'onore andò al trasvolatore atlantico Charles Lindbergh. Settantotto anni dopo, i buoni samaritani.

Che poi sono anche amici: il cantante irlandese e la coppia Gates si frequentano ogni volta che possono. «Siamo uniti da una profonda curiosità». Si conoscono dal 2002. Bill e Melinda prima di allora non avevano mai sentito una canzone di Bono. Anzi degli U2.

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