Cultura e Spettacoli

Bonolis: "Vi presento il mio Festival diverso. Porto pure la Bellucci"

Il Sanremo che verrà. A "Porta a Porta" in onda oggi il conduttore conferma: "Non voglio Beckham e la Bruni"

Bonolis: "Vi presento il mio Festival diverso. Porto pure la Bellucci"

Roma - «Sarà diverso. Perché sono diverso io. Perché dal 2005 a oggi sono cambiato come persona; e dunque cambierà anche il mio Sanremo». Ma quanto differirà dalla prima edizione del festival (che ha battuto tutti i record d'ascolto) la nuova e imminente, ancora sotto la sigla Bonolis? Cercherà di scoprirlo stasera Porta a porta, nella puntata interamente dedicata (come reciterà il mega-titolo alle sue spalle) al «gran ritorno» in Rai di Paolo Bonolis.

«Questo nuovo festival abbiamo cominciato a costruirlo ancor prima che fossi sicuro di presentarlo - racconta il conduttore -. Perché io non posso fare cose che non sento, che non m’appartengono; non riuscirei a raccontarle. Ed essendo io nel frattempo cambiato, anche il festival lo sarà». In realtà di nuovi dettagli non se n’è avuti pressoché nessuno; se non i pochi estorti dai giornalisti presenti, alla fine della registrazione della puntata. «Confermo che la mia co-conduttrice (non chiamiamola più valletta) cambierà ogni sera - ha dichiarato Bonolis - e che fra le cinque ci sarà probabilmente Monica Bellucci (con la quale ci stiamo mettendo d’accordo) mentre non ci saranno né Beckham né Carla Bruni (alla quale non sono mai stato interessato).

Altra piccola novità, ispirato al gioco del tandem bionda-bruna lanciato da Baudo, sarà la variazione uomo-donna: una coppia fissa, cioè, per tutte le cinque serate, costituita da due figure di sesso opposto. Lei non sarà necessariamente un’attrice; lui, meno che mai, un tronista. Penso piuttosto a due sportivi». Per gli ospiti Bonolis vorrebbe soprattutto «figure dell'eccellenza italiana: magari medici, o scienziati, o ricercatori».

Ospiti stranieri, al massimo, un paio: «A Sean Penn ed Angelina Jolie avevamo pensato: ma chiedono troppo, e noi disponiamo esattamente del budget dell'ultima edizione, non un euro di più. Mentre per gli ospiti musicali stranieri possiamo confermare la presenza dei Queen alla prima serata, e degli Easy Stars All Stars a quella del giovedì». E i comici? Non mancheranno: nome papabile, per ora, solo quello della Littizzetto, «almeno spero, perché da giorni non riesco a parlare più col suo agente, che s’è chiuso a riccio». Altra piccola anticipazione, sulla scenografia: «Come nel 2005 per l’orchestra avremo il “golfo mistico”; ma stavolta sarà visibile, e i cantanti potranno cantarvi al centro». Nuova anche la Lotteria nazionale, chiamata «Sanremo 2009, adotta un angelo», con cui, dopo il Darfur nel 2005, il festival punta «a finanziare medici che curino bambini italiani malati a casa loro, per evitarne l'ospedalizzazione».

A giorni saranno già in vendita i biglietti. Quanto a ciò che sicuramente non mancherà, neppure stavolta, saranno le polemiche. Quella riguardo la canzone di Povia, Luca era gay, contro la quale, basandosi solo sul titolo, Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay ha accusato il cantante di definire l’omosessualità una «malattia» («Ma l'Arcigay non è la voce ufficiale degli omosessuali italiani», ribatte il cantante) Bonolis ha commentato: «Questa canzone racconta solo di un cambiamento, non di una guarigione. Mancuso conosce solo il titolo: dovrebbe aspettare di ascoltare anche il testo, invece di evocare fantasmi che riguardano solo lui». Ad Agliardi, interprete di un'altra canzone gay, ma esclusa dal festival e di segno opposto (qui è un eterosessuale, che diventa omosex), che aveva chiesto di essere ammesso fuori gara, il presentatore replica: «Gli auguro di avere tutto il successo di questo mondo. Ma non a Sanremo: non sarebbe giusto per quei cantanti che, invece, in gara sono stati ammessi».

Al maestro Vince Tempera, che ha preferito dirigere l’orchestra della Corrida dichiarando che «ormai Sanremo è una nave che affonda», ribatte: «Io dipingo ad olio, non a tempera. Lui voleva fare il direttore d'orchestra stabile. Gli abbiamo preferito Bruno Santori. Ma se tutti quelli che vengono esclusi agissero così...

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