Bonus auto ed elettrodomestici entro gennaio arriverà il bis

RomaEntro gennaio il governo varerà un «decreto sviluppo» da circa 1,2 miliardi di euro, con incentivi per la rottamazione delle automobili ma anche di elettrodomestici come frigoriferi e cucine. Secondo le prime indiscrezioni, il provvedimento dovrebbe favorire particolarmente le auto meno inquinanti, come quelle alimentate a Gpl o metano (oltre che le elettriche e le «ibride»). Mentre sul fronte degli elettrodomestici, il bonus riguarderebbe quelli a partire dalla classe A, e per le cucine quelle eco-compatibili (con basso contenuto di formaldeide nei pannelli) senza che l’incentivo sia legato alla ristrutturazione edilizia. Secondo le stime delle industrie del settore, il bonus potrebbe riguardare 200mila cucine e 800mila elettrodomestici.
Sugli incentivi auto sono però ancora aperti due fronti importanti: uno è quello europeo, il secondo riguarda l’impianto Fiat di Termini Imerese. Il ministro Scajola è comunque deciso ad andare avanti con la rottamazione, perché gli incentivi hanno contribuito a risollevare un settore, quello dell’auto, che all’inizio del 2009 aveva subito un crollo del 30-40%. Scajola ricorda che l’intervento è utile all’intero settore e non solo alla Fiat, che ha utilizzato circa il 35% degli aiuti.
«Sarà un intervento importante - spiega uno dei vice di Scajola, il sottosegretario allo Sviluppo Stefano Saglia -: bisogna fare i conti con gli equilibri di bilancio, ma quella di 1-1,2 miliardi di euro rappresenta una cifra plausibile». Il decreto, inizialmente previsto per il primo Consiglio dei ministri del 2010, probabilmente slitterà di qualche settimana, anche per capire quale potrebbe essere il gettito proveniente dalla proroga dello scudo fiscale, entrata ufficialmente in vigore con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del cosiddetto decreto «milleproroghe». Il provvedimento (che, come dice il nome, contiene numerosissimi slittamenti di norme) è importante soprattutto per le nuove scadenze dello scudo fiscale. Nel termine iniziale del 15 dicembre 2009 sono rientrati in Italia capitali per 95 miliardi di euro, tassati con l’aliquota del 5%. Il successo dell’operazione ha spinto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a prorogare le scadenze: sarà dunque possibile aderire allo scudo pagando il 6% del capitale regolarizzato sino al 28 febbraio prossimo. L’aliquota sale al 7% per le regolarizzazioni che saranno effettuate in marzo e in aprile. Il 30 aprile scadranno i termini per l’adesione. Allo stesso tempo, il decreto raddoppia da 4 a 8 anni il tempo concesso all’amministrazione finanziaria per i controlli sull’esportazione clandestina di capitali, con sanzioni che possono arrivare sino al 400%. Slitta rispettivamente al 31 marzo 2010 e al 31 marzo 2011 l’approvazione degli studi di settore da utilizzare per gli anni d’imposta 2009 e 2010. Inoltre le dichiarazioni mensili da parte dei sostituti d’imposta (in particolare, i datori di lavoro) saranno per quest’anno sperimentali e volontarie; solo nel 2011 diverranno obbligatorie.
Confermato lo slittamento al 30 giugno prossimo per i pagamenti di tasse e contributi nell’Abruzzo colpito dal terremoto.Fra le numerose proroghe del decreto, c’è anche quella che riguarda il blocco delle tariffe dovute per i servizi erogati direttamente dalla Pubblica amministrazione (dunque sono esclude le tariffe vigilate da authority, come autostrade, luce e gas, ma anche il canone Rai). Il provvedimento esclude dal blocco anche le tariffe ferroviarie, e quelle dei servizi aeroportuali.

Le associazioni dei consumatori gridano alla «stangata», parlando di 600 euro in più per famiglia nell’anno appena incominciato: ma mettono nel calderone le assicurazioni Rc-auto, le spese per i servizi bancari e, appunto, autostrade e gas, che non dipendono dalla Pubblica amministrazione. Salta, invece la riapertura al 31 gennaio dei termini per gli azionisti Alitalia di convertire le vecchie azioni in titoli di Stato.

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