Boom di cinesi In trent’anni sono aumentati di cento volte

Nel 1979 gli stranieri a Milano erano 21.374, l’1 per cento degli allora 1 milione e 667mila residenti. In testa gli svizzeri, 1.673, i tedeschi, 1.274, e i britannici, 788. Ma in questi ultimi trent’anni i cinesi sono aumentati di cento volte, i marocchini di sessanta, i romeni di cinquanta. E il volto della città è cambiato. Ora i cittadini stranieri a Milano sono arrivati a superare le 230mila unità. Per la precisione, secondo i dati del servizio statistica del Comune, si sono registrati all’ufficio anagrafe in 195.635. A questi vanno aggiunti i 38mila clandestini, numero stimato dalla fondazione Ismu, Iniziative e studi sulla multietnicità. In totale dunque 233mila, pari al 18 per cento della popolazione residente, attualmente oscillante intorno al milione e 300mila unità.
Una crescita dunque del 900 per cento a cui hanno partecipato in particolare i filippini, prima comunità con 30.615 individui, gli egiziani, 25.312, e i cinesi, 16.677. Questi ultimi sono invece il gruppo che è maggiormente cresciuto: nel 1979 infatti erano appena 166, adesso invece sono 16mila, 10mila per cento. Hanno registrato un sensibile balzo in avanti anche i marocchini, passati da 116 a 7mila con un aumento del 6mila per cento, e i romeni, saliti da 214 a 11mila, cioè più 5mila per cento.

«Tutto questo - commenta in vice sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato - ha un peso fortissimo sui servizi sociali da erogare, a cominciare dalla richiesta di abitazioni. Determina problemi di integrazione di ben altra portata e ha una diversa incidenza sulla sicurezza, accentuata dalla forte presenza dei clandestini».

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