Corteggiatissimi dalla pubblicità, sono loro la vera novità demografica: i gemelli. Perché a fianco di un tasso di natalità sempre al lumicino, loro vivono invece un vero e proprio boom demografico. A Milano (i dati sono del Ministero della salute) dal 2004 al 2007 sono stati registrati 1.443 gemelli, una media di 350 coppie (o più) all’anno. In pratica un parto al giorno negli ospedali milanesi è gemellare. Per dire: dal 1996 al 2003 e quindi in otto anni, di gemelli sempre a Milano ne erano nati 738. Il perché di questo boom è spiegato nel rapporto del primo convegno nazionale sui gemelli: «Negli ultimi anni si è verificato un progressivo aumento del numero dei gemelli causato dall’aumento dell’età materna, ma soprattutto dal più frequente ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita» spiega Maria Antonietta Stazi, che dal 2000 si occupa del Registro nazionale dei gemelli per il ministero. A Milano la percentuale è ancora più alta. E la spiegazione è data ancora una volta dai numeri: di tutte le procreazioni assistite in Italia, il 20 per cento è eseguito in un ospedale del nord. «Al San Raffaele, dove abbiamo un centro molto importante per curare la sterilità, abbiamo una media di parti gemellari attorno al 4 per cento - spiega Massimo Candiani, primario di ostetricia e ginecologia -.
Considerando che la media europea si attesta attorno al 2 per cento, è evidente che siamo di fronte a un vero e proprio boom». Va detto inoltre che un buon contributo alla nascite plurime è attribuibile anche all’età materna avanzata. Fare un figlio tra i 35 e i 39 anni aumenta di dieci volte la possibilità di avere dei gemelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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