Volano gli utili del primo trimestre di Intel. La voglia di social network, soluzioni avanzate, connettività sempre e ovunque che ha contagiato il mondo, ha favorito il primo, e praticamente unico, produttore di chip per computer che in tre mesi si è portato a casa un utile netto di 2,4 miliardi di dollari, circa 1,8 miliardi di euro (la sua quota di mercato sfiora l80%). Più di quanto Telecom, che ha 60mila dipendenti contro i 79mila di Intel, sia riuscita a totalizzare in un anno di telefonate. Ma quello dei semiconduttori, ossia del cuore in silicio di tutti i computer che tramite microcircuiti ne permettono il funzionamento, è il settore ciclico per antonomasia. Se di crisi ancora non se ne parla ma si vede il titolo Intel in difficoltà si può star certi che entro sei mesi i problemi arriveranno. Per contro se la società fa il pieno di utili vuole dire che i produttori di computer hanno ricevuto nuovi ordini e dunque leconomia riparte. Ed è per questo che Intel si è trascinata dietro tutte le Borse mondiali con rialzi che sono andati dallo 0,60% di Londra e Parigi allo 0,76% di Francoforte all1,23% di Milano. Il desiderio delle persone di essere sempre connesse ha dato dunque nuova spinta ai titoli tecnologici. «Siamo solo agli inizi - ha spiegato Dario Bucci country manager di Intel per lItalia - di unera in cui ci sarà sempre più voglia di essere connessi». E in questo settore Intel non si fa certo mancare nulla con le piattaforme integrate per linfotainement studiate non solo per i telefoni cellulari e i computer ma anche per le auto e per tutti i sensori che possono monitorare qualunque tipo di attività come ad esempio i consumi energetici. Per lazienda, nata in un garage a fine anni 70 nelle migliori tradizioni della Silicon Valley californiana, il fatturato del primo trimestre è cresciuto del 44% a 10,2 miliardi di dollari mentre lutile per azione è stato calcolato a 43 centesimi, sopra dunque i 38 che rappresentavano le attese degli analisti. «Il settore si è quasi ripreso completamente», ha affermato lamministratore delegato Paul Otellini. Le previsioni della società sui ricavi per il prossimo trimestre sono superiori a quanto previsto dagli analisti, ossia 9,69 miliardi di dollari. Il gruppo a fine marzo disponeva inoltre di 10,9 miliardi di dollari tra liquidità e investimenti a breve termine che saranno presto reinvestiti in qualche acquisizione strategica. «Intel - ha spiegato Paolo Gargini, un ingegnere italiano che dal 1978 lavora per la società ed è il direttore della tecnologia produttiva - è tra le pochissime società al mondo che può investire senza problemi 6-7 miliardi di dollari per realizzare una nuova fabbrica di processori». Dei buoni risultati di Intel ha beneficiato oltre al suo diretto concorrente Amd (+3,3%) che ha una quota di mercato sui pc intorno al 19%, anche StM, società franco italiana più concentrata sui chip per telefoni cellulari e automotive. Anche per StM il rialzo è stato superiore al 3% come la stessa Intel a New York. Ieri è stata una buona giornata anche per il colosso bancario JpMorgan che ha visto un utile in progresso del 55% a 3,3 miliardi di dollari, grazie ai 2,47 miliardi di dollari di profitti della banca di investimento, e ricavi in aumento dell11% a 27,7 miliardi.
JpMorgan, è stata la prima grande banca a comunicare i risultati trimestrali: «Le possibilità di una nuova recessione stanno rapidamente scomparendo. Il chiaro e ampio miglioramento osservato può tradursi in una ripresa sostenuta», ha detto lad Jamie Dimon.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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