Bordon: «Siamo già arrivati alla pulizia etnica?»

«Usare Rutelli come punching ball? La mia era una battuta». Il capogruppo Dl replica alle accuse: c’è voglia di resa dei conti

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da Roma

«Usare Rutelli come punching ball? Era solo una battuta scherzosa, fatta nel retrobottega di una trasmissione tv». Risponde così il capogruppo della Margherita al Senato, Willer Bordon, alle dichiarazioni del suo collega, il senatore Luigi Zanda intervistato dal nostro giornale. Zanda, alle dichiarazioni di Bordon di aver immaginato di prendere a pugni il punching ball durante i suoi allenamenti in palestra immaginando che fosse Rutelli, aveva reagito con una certa durezza replicando che si sarebbe aspettato una immediata smentita dal suo capogruppo, altrimenti sarebbe stata necessaria una assemblea dei senatori per spiegare «cosa caspita succede nella palestra di Bordon» e di «ritirare subito quelle affermazioni». Immediata la reazione del dirigente della Margherita che si chiede come mai una frase scherzosa sia stata interpretata così duramente e si chiede se non ci sia qualcuno tra i suoi colleghi della Margherita che ora malsopporti «un capogruppo non allineato» e pensi ad operazioni di «pulizia etnica». «Sapevo del giornalismo da buco della serratura, scopro che esiste anche quello da parrucchiere o da truccatore - afferma Bordon facendo riferimento al luogo dove ha detto la battuta sul presidente Rutelli -. Niente di male, ben si intende, purché non si confonda una battuta scherzosa fatta nel retrobottega di una trasmissione, con un discorso politico» - sottolinea Bordon, soprannominato dai suoi stessi colleghi e dalla stampa «Tex Willer Bordon».
«Visto però che autorevoli quotidiani sembrano dar credito a una barzelletta trasformata in discorso politico, ad una vera e propria sciocchezza che come tale meriterebbe di essere definitivamente catalogata - continua il senatore - e accreditano mie presunte intenzioni muscolari, chiarisco: al di là del soprannome che mi porto appresso sono e rimango un non violento, anche se non sempre porgo l'altra guancia».
«Mi stupisco - sottolinea ancora Bordon - che dei colleghi parlamentari possano aver trasformato questo gossip da parrucchiere in un ragionamento politico.

A meno che dietro tutto questo non ci sia qualcosa di più e cioè la voglia di fare i conti con un capogruppo non allineato. Saremmo dunque già alla pulizia etnica? Non voglio proprio crederlo - conclude il capogruppo dielle - anche perché voglio sperare, si sceglierebbero strade un tantinello più serie».

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