Federico Marchi
«Siete a casa ? Restateci». Il cartello esposto da alcuni spettatori al momento dello scioglimento della seduta del consiglio comunale, esprime il sentimento che ormai pervade i cittadini di Sanremo. Come previsto alla vigilia, lassemblea è saltata a causa della mancanza del numero legale. A differenza di come già accaduto, ormai molte volte, il numero minimo dei consiglieri stabilito dalla legge non è venuto meno durante la serata, ma pianificato a tavolino preventivamente. A inizio seduta i banchi dei consiglieri di maggioranza, così come quelli della giunta, erano deserti. Unico presente il vicepresidente del consiglio comunale Paolo Leuzzi, e tutta lopposizione.
Una mossa politica studiata in mattinata, quando il sindaco Claudio Borea e compagni si sono resi conto che con lassenza forzata di due propri esponenti, il presidente Marra e il consigliere Parsi, avrebbe dato strada libera allopposizione, a causa della strettissima maggioranza che appoggia il sindaco. «Sono allibito da quanto è avvenuto - ha commentato lonorevole Gabriele Boscetto di Forza Italia -. Questa è mancanza di rispetto verso le istituzioni. Stiamo pensando di scrivere al Prefetto per valutare gli estremi di uno scioglimento del consiglio comunale». A lasciare stupefatti è stata lassenza, oltre dei consiglieri comunali di maggioranza, anche di Borea e di tutta la giunta che, se non altro, per senso di responsabilità e di rispetto sarebbero dovuti essere in aula. «È linizio della resa, una cosa così non si era mai vista nella storia di Sanremo» ha commentato Massimo Saviozzi della nuova Dc.
Borea a casa per non andare a casa
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