Funziona così. Se in un consiglio di amministrazione viene nominato un esponente di centro sinistra si tratta di una scelta oculata e positiva, se entra uno di centrodestra è «lottizzazione». Lultimo intervento in ordine di tempo porta la firma di Marcello Danovaro, capogruppo in consiglio comunale del Pd. Si dice «profondamente indignato» per la nomina di Gianni Plinio e Vittorio Adolfo nel cda di Elsag Datamat. Gli stessi giornali genovesi scoprono con sorpresa e un bel po di stizza che le nomine sono fatte dal governo.
«Adesso basta - interviene il senatore Giorgio Bornacin - Anche lultima uscita di Danovaro ha passato il segno. Si scandalizzano tutti perché al posto di Mario Margini cè Gianni Plinio? Io per Margini ho grande stima, provo amicizia e gli riconosco intelligenza ed esperienza. Però non vedo cosa abbia da invidiargli un Gianni Plinio, quindici anni da consigliere comunale, quindici da consigliere regionale, presidente dellassemblea di via Fieschi, assessore e vicepresidente della Regione. Adolfo, oltre allesperienza in Regione è stato parlamentare. Hanno qualcosa da obiettare i signori della sinistra?»
Bornacin è decisamente seccato e difende a spada tratta le scelte del governo. Anche perché hanno portato una grande novità, fondamentale per la Liguria. «Entrano nel consiglio di Elsag Datamat esponenti liguri, genovesi, conoscitori del territorio: un segnale importante per la regione in un momento in cui lazienda vive un momento di difficoltà - sottolinea il senatore che non risparmia una frecciata - In realtà temo che la sinistra abbia paura che certi poteri forti di Genova trovino improvvisamente altri interlocutori che non sono più loro. E finalmente cadrà anche il mito della superiorità morale e ideologica di una parte politica».
Lultima replica è per laccusa di aver nominati due «trombati», rimasti fuori da compiti istituzionali elettivi.
Bornacin (Pdl) «Le nomine troppo liguri che fanno saltare i nervi alla sinistra»
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